Readme.it in English  home page
Readme.it in Italiano  pagina iniziale
readme.it by logo SoftwareHouse.it

Yoga Roma Parioli Pony Express Raccomandate Roma

Ebook in formato Kindle (mobi) - Kindle File Ebook (mobi)

Formato per Iphone, Ipad e Ebook (epub) - Ipad, Iphone and Ebook reader format (epub)

Versione ebook di Readme.it powered by Softwarehouse.it


DEL FURORE D'AVER LIBRI

GAETANO VOLPI

Varie Avvertenze Utilie necessarie agli Amatori de' buoni Libridisposteper via d'Alfabeto.

ACQUA. Vedi PIOGGIA.

ACQUA FORTE.

Utilissima è una tal'Acqua per le Libreriementre con essa si levano leinutili scritture che spesso deformano gli ottimi Libri: si mondano le coperteloro di pergamenalevandone dalle schiene i replicati titolinumerie che soio. Bisogna però avvertire che sia legittimae di Zeccafatta apposta perpartire i metalli; altrimenti riesce inefficacee promuovecome suol dirsisenza risolvere; cioè fa ismarrire alquanto la scritturae divenirrosseggianteo giallicciae non levandolaviene piuttosto a viepiù deformaregli stessi Libri. Una tal forza acquista essa dal nitrodi cui è composta; delquale Chi gli ha dato tal proprietàdice per Geremia 221: Si laveris tenitromaculata es. Asterse che sieno le dette scrittureo coperteunao piùvoltesecondo la resistenza degl'inchiostriconvien raddolcirle coll'acquasempliceimmergendo in essa le prime per breve spazioe astergendo conpicciola spugna le seconde. Diligenza ci vuole nell'adoprarlaguardandone gliocchie le maniper non ferir quellie abbruciar le dita di queste. Lescrittureprincipalmente ne' frontispicjsi possono con essa levare anchesenza staccarliponendovi sotto duplicate cartee poi con grande industria ecautela immergendoli nell'acqua; lo che certamente non è per tutti. E qui parmiben fatto d'avvertire uno sbaglio che si prende a carte 377 della CapponianaLibreriadicendosiessersi tentato di levare alcuni versi nel suo Esemplaredell'Italia Liberata del Trissino in varj luoghi con l'acqua forte; mentre essanon ha antipatiané efficacia alcuna coll'inchiostro tipograficocomposto dinegro fummoolio di linoe vernicema solo con quel da scriverequando siafatto col vetrioloch'è metallicocontrastando essa e vincendo soltanto varjmetalli e metallici; di modo che leva anche gli schizzi di esso caduti sullastampa; lasciando essa illesa. Que' versi adunque doveano raschiarsi conaffilato coltellinoche su carta forte e sostenente una tal raschiaturaadopratoe non l'acqua forteli avrebbe obliterati e fatti del tutto isvanire.

ACQUA SALSA. Vedi MACCHIE.

AGHI.

Con questi alle volte si uniscono da persone zelanti certe carte ne' Libriper impedir ad alcuno la lezione di qualche passo lubricoaltri usano acucirlealtri ad incollarle; tutto ciò non poco pregiudica i Librimassime sesien rari e di conto. Non mancano Libri immuni da ogni pericoloe da potersileggere inoffenso pede da ciascheduno.

ARME

Le Arme de' possessori de' Libri su le coperte di essi improntate o con ferroroventeo a forza di torchiosono facili a logorarsie obliterarsieoffendono le coperte liscie de' Libri vicini.

ASSENZIO.

Erba amarissimaposta da alcuni in principio e in fine de' Librisupponendola un gran preservativo da' tarli; maa mio parerequasi del tuttoinutile a tale effetto: mentre se i tarli sono così avveduti e ingegnosi chetraforano alle volte gl'interi grossi Volumi solamente negli spazj interlinearischivando la tenue amarezza dello stampatoquanto più sapranno evitare alcunefoglie di quell'amarissima erba in due soli luoghi riposte? Oltre di cheaprendosi i Libricadono per lo più le dette foglieeimbrattando prima leLibreriesi perdono.

BARBE.

Così si chiamano gli orli ineguali de' Libri legati in rusticoe per lopiù in cartone. Molti giudiciosamente lasciano i Volumi colle lor barbe(alcunpoco però con forbice agguagliate) e senza farli tondere; e così restanosempre come nuovicoll'intero lor margine da ogni parte. Circostanza ne' Libriantichi e di conto che li rende più pregevolie che vien accennata in qualcheaccurato Catalogo.

BATTERE.

Cosa utilissima per i Libri è che vengano ben battuti prima di legarli;mentre così si preservano meglio da' tarlie dalla polvere; e l'acqua stessapiù difficilmente vi penetra. Tutti però i legatori non sanno batterli aperfezionementre ce ne sono di quelli che ciò fanno molto inegualmentelasciandoli pieni di solchie di rughee concavitào per debolezza dibraccioo per mancanza d'avvedutezza; benché molte voltee spezialmente a'giorni nostriciò succeda a cagione della carta lavorata con poca sostanzaecon molta colla.

BATTILORO.

Questi convien spesso visitarsi da li amatori de' Libri per redimere dallelor mani i Codici Membranacei antichiche tanto servono alla lor'artee de'quali un'infinità per le lor mani è ita in sinistro con gravissimo danno dellebuone lettere. Questi han troppo assottigliato la propria artenon potendosibattere l'oro più di così senza rompersi e lacerarsi. Vedi DORATURA.

BORCHIE.

Volgarmente dette Brocchesono come teste di chiodiper lo più di ottone.Riescono più a proposito per ornare i Libri di Chiesacome MessaliCorali ec.perché da esse vengono preservate dallo spellarsi le lor coperte di cuojo.Anticamente anche pe' Libri che nelle Biblioteche si conservavano coricati sovrade' banchiper la stessa ragione erano utili. Ora che stanno ritti nellescanzìeoffenderebbono notabilmente i vicinie per l'eminenzae per laruggine; e tanto più se non fossero affatto lisciema scabree con lavoriacuticome spesso eran quelle de' nostri antichi.

BOTTONI.

Con essidi vetro o d'altra materiaalcuni chiudono i Libri; ma pocoplausibilmentementre impediscono il cavaree il rimettere i Libri vicinicollo strisciarli ancoranelle scanzìe.

CANI.

Convien bandirli affatto dalle Librerieatteso il loro istinto d'alzar lagamba nell'orinare; principalmente dove le scanzìe sono quasi fino in terra;essendo a' Libri perniciosissima la loro orina. Vedi ORINA.

CANTONI.

Gli antichi munivano i loro Libri legati in tavolee cuojo con cantonid'ottonei quali servivano e per fortezzae per bellezza di essi; perchécollocati su banchi non offendevano i vicini; come farebber'ora riposti accantoad altri nelle scanzìe. Spesso però irrugginendosimalamente trattavano leprime e le ultime carte.

CAPITELLI.

Così si chiamano que' cordoncelli che sotto e sopra si pongono da' legatoriinteriormente alle schiene de' Libri legati in cuojoo in pergamena (che inrustico non s'usa a porveli). Servono questi e di decoroe d'utilità notabilead essi; mentre chiudono l'adito a varj insettie alla polvere. Pochi peròsono que' legatori che li faccian perfettamenterotondigrossettistabilidisetae di varj colori. Unico in ciò era il nostro Lorenzo Tedesco qui inPadova. Per lo più si fanno con somma negligenzao per imperiziao perinfingardaggine; sottilismuntipoco fermie perciò quasi subito scostantisidalla schiena de' Libricon isdegno e fastidio degli amanti di essi; fortissimisi tessevano e piantavano dagli antichibenché di semplice filo.

CAPPETTE. Vedi FIBBIE.

CAPRETTI.

Delle pelli di essie massime qui in Italiadi Fabbrianosi fannoelegantissime coperte a' Libri. Vedi MEMBRANA.

CARTATURAo sia Numerazione delle Carteo Facciate de' Libri. Spessissimoerrata anche ne' Codici de' più celebri Stampatoricon pregiudizio degliIndicine' quali i paragrafi non corrispondono alle carte mal numerate. Sipotria rimediare ad un tal disordine colla penna.

CARTE ANTICHE.

Molto per lo più migliori delle modernemassime quelle dall'Invenzion dellaStampa fin al 1500 essendo pureben tritesodee candide: dal 1500 al 1600pur buonebenché più sottili; dopo un tal tempo se ne fecero in granquantità di debolifosche ed impuree non sostenenti la scrittura. Le prime ele seconde essendo macchiate tollerano la lavazione; le terzepocoo niente;principalmente molte de' nostri tempiaffatto senza collae sottili a guisa ditele di ragno; e ciò non ostante sono tutte carissime; credendosi che ciòproceda dall'eccessivo prurito di stampare che oggidì da per tutto alligna.

CARTE COLORATE.

Si schivino nel coprire i Librio nel foderar interiormente le lor coperteo nel porle innanzi e dopo ad essivolantiquasi per riguardomentre coltempo inumidendosi imbrattanoe deformano i Volumi.

CARTELLI.

Così volgarmente si chiamano que' pezzetti quadri di cuojo cremisino su cuis'imprimono con caratteri di ferrodi ottoneo di bronzo le lettere majuscoled'oro indicanti succintamente i titoli de' Libri. Questioltreché pochi sannofarli con eccellenzaspesso si staccanoe perdonsi. S'è trovata poco fa lamaniera di tinger di varj colori il fondo d'essi su le schiene de' Codici legatiin pergamenadove s'improntano le letteree così sono stabili e permanenti;purché i colori sien fortie col tempo non ismarriscano

CARTICINI.

Nello stamparsi i Libri occorre spessissimoche mancando in fine la materiaper riempire un intero fogliosi stampino per lo più due carte attaccate a unfoglio de' primi(usandosi quasi sempre nelle stamperie d'imprimere i primifogli in ultimo luogo) che sogliono accennarsi a' legatori con linea da una edall'altra parteaffinché le taglinoe riponganle nel fin de' Volumi percompimento di essie queste due cartese il Libro è in 8 si chiamanoCarticino. Ciò può succedere anche in altri siti de' Libriper rimediare aqualche notabile errorecon unao più carte ristampate: nel qual caso silacerano le carte col falloper sostituir loro le immuni da errore.Frequentemente però succede che si perdano questi Carticinio che perinavvertenza si lascino attaccati al foglio dove furono unitinon badando allesuddette linee i trascurati legatorio i loro garzoni; e così i Volumi pajonoimperfettie nol sono. Un Libro tutto stampato a Carticini (cosa bizzarra edinsolita) è quello del Zanchi de Origine Orobiorum.

CARTONI.

Chi vuole una legatura di poca spesaed elegante nel suo generedetta inrusticoquasi a guisa d'un tal'ordine nell'Architetturafaccia legare i suoiLibri in buoni e fini Cartonie sostenenti la scrittura de' titoli; quai sonoin Italia per lo più i fabbricati nella Riviera di Salòalmeno a me noti esperimentati. Così i Libri sono come sempre nuovie se le copertes'imbrattanoo laceransicon facilitàe menomo dispendio si rinnuovano. Inalcuni paesi sono così goffi i Cartonivili e deformiche fanno rivoltar lostomaco a chi in tal materia è dotato di qualche buon gusto.

CERA.

Leggendo alcuni di notteper vederci meglioadoprano candellette di cera(dette volgarmente cerinocandelinoo majolo) da cui cadendo gocciole su lecartevengono a pregiudicarsi i Libri. Queste con coltellino si levanorestando scoperte le lettere da esse offuscatema lasciano macchia indelebile.Nelle Chiesea chi non usa buon riguardosuccede ciò frequentemente sovra iMessalie su le solite Tabelle che stanno appoggiate a gli Altaria cagionedelle candele che in essi si accendono.

CIPRESSO.

Le Scanzìe di Cipresso sono elegantie forse preservano i Libri da' tarlima offendono il capo degli studiosise troppo davanti vi si trattengonocoltroppo gravee intollerabile loro odore.

COLLA.

Pochissima ne adopravano i nostri antichi nel legar in pergamena i lor Librisenza fodera di cartone; e così erano più immuni da' tarlie da' topide'quali suol'essere gratissimo pabulo. Alcuni per preservativo da quelli pongonoin essa l'orpimento; che gitta fuori un gialliccio macchiante le carte prime edultime de' Volumi; onde meglio sarà non usarlo.

COLORI.

Sogliono i moderni legatori o tingere d'un sol coloreo spruzzare gli orlide' Libri con varj; ma se non sono bene avvertitiinnanzi di ciò faredistrignere fortemente i Volumi nel torchioimbrattano malamente tuttigl'interiori marginicon disgusto sensibilissimo de' dilettanti.

COPERTE DI PERGAMENA.

Quando le Pergamene sien belleasciutteed immacolatesono la materia piùattae a proposito d'ogn'altra per coprir Libri; mentre se col tempo sisporcanocon facilità si mondanoe diventano come nuove. Le Ollandesi sonbelle a maraviglia: le Fabbriane in Italia sono anch'esse assai nitide edecorose.

COPERTE DI PERGAMENA SCRITTA.

Le Pergamene scritte o d'ambe le partio tuttavia da una sola (da cui giàtraspar la scrittura) sono vilissimeadoprate o da spilorcio da poveriReligiosio da ignoranti; da' quali Dio sa quanti preziosi Manoscritti furonoperciò manomessie straziati! e screditano i buoni Libri; come gli eccellentiQuadri dalle rozze cornici vengono screditati.

COPERTE SPORCHEo LACERE.

Queste pure avviliscono i Librie le Libreriee mostrano il pessimo gustode' possessori degli unie dell'altre; e ciò si dice generalmentepotendosidi ciò dare una qualche eccezionecome si vede in S. Filippo Nericheinterrogato perché comperasse Libri mal legatisolea rispondere di comperarLibrinon affetti. S. Carlo peròsuo amicissimofacea legare i Libri Sacrisontuosamente.

CORDELLEO STRINGHE.

Molti per lo passato facean porre nelle coperte de' Libri quattro cordelledi seta per lo piùovvero quattro stringhe di pelleper chiuderli ben cosìaffinecred'iodi conservarne la buona simmetrìao di preservarli dallapolveree dagl'insetti; anzi alcuni più appassionati pe' Libridue nell'altoe due nel basso di essicosa bella e utile in ideama difficilenell'esecuzioneessendo l'uomo impaziente e incostante in tali minuteosservanze; onde per lo più succedeva che slacciandoli per leggerliulteriormente non si allacciassero; e restando perciò pendenti i legami perlungo temposi consumavanoe si perdevano o tuttio in partecon poco decorode' Librirestando anche spesso i buchi di esse nelle coperteche apparivanperciò vili e deformi. Fu per tanto ottimo consiglio abbandonare affatto unatale usanzasperimentata non solo inutilema anzi dannosa; ritenendolasoltanto ne' piccioli Volumi contenenti Orazionie Raccolte poetiche dapresentare a personaggi distinti.

CORPI COMPOSTI DI MOLTI TOMI.

Non èa parer miodel tutto sano consiglio il formar Corpi di Libri dipicciola molecomposti di tante Parti separatementrese la continuasperienza c'insegna che anche i formati di poche Parti spesso si separano e sidisgiungono (comee.gr. l'Opere di Cicerone di varie preclare Edizioni antichea segno che di rado possono perfettamente riunirsi) che sarà di quei checonstano di 50 e più Tomi? I varj accidentidi trasportidi furtid'imprestitid'acquadi fuocoe che so io? li renderanno imperfetti; e cosìladdove avrancostato tanti danariil prezzo loro diverrà affatto vile; e questa novellausanza ritrovata per utile di alcunisi renderà col tempo per molti dannosa.

CUCITURA.

Quella degli antichi ne' Libri era fortissima e diligentissimae perciòdopo più secoli non si moveano i fogli e i quinternetti dal loro sito. Ora èdebolissima e negligentissimalasciandosi spesso fogli non cuciti(conevidente pericolo di perdersi) ovvero cucendosi con punti sì rarie con filisì deboliche dopo d'aver alcune volte aperti i Librie voltatene le cartesi veggono uscir fuori i fogli da' lor cancellicon disgusto sensibilissimo dichi li fece legare. Cucivanli gli antichi con molti doppje grossi strevi(pervalermi del comun librario vocabolo) or quadratior rotondi: i moderniconrarisemplicie insussistenti; molti de' quali scioccamente seganoperintrodurvelile schiene de' Codiciindebolendone così i foglii quali poivengon cuciti a sottili e meschinissimi spaghimaniera frequentema pessimadi legaree di pochissima durata. Quasi tutti poi usano nel cucireper piùspeditezzanon di pigliar ciascun foglioma due per volta.

CUOJO. La sperienza continua fa conoscere non tornar conto a far legar Libriin Cuojo di qualsisia sorteo colorementre inumidendosio trasudando percaldotinge di mala maniera le carte vicine alle coperteanzi le schienestesse introducono il colore negl'interni marginicon deformarne i Volumiinteri. Per le coperte ci sarebbe il rimedio di far porre in principioe infine molte carte bianche dette di riguardo; ma tingendosi anche questedisgustano la vista de' dilettanti. In oltreil Cuojo si spelae restasegnatosenza rimedio.

CUOJO CREMISINO.

Questo vien chiamato Damaschinoo di Costantinopoli. Le legature fatte conesso son belle e magnifiche in apparenza e recenti; maoltre ad esser soggettea tutti i difetti testé accennatihanno questo particolare di tingerebruttamente i Libri vicini legati in pergamena; come è succeduto a noi per averin certa appartata scanzìacontenente molti Cominiani Libri in carta Romanalegati in bellissime pergamenee colle carte dorateframmischiatine alcunilegati in detto Cuojo; i quali trasudandoforse per lo sciroccocomunicaronoquae là il lor colore all'eleganti coperte di quellicon grave nostrodisgusto.

CUOJO NERO.

S'usa per lo più ne' Libri liturgicio di Chiesanon naturalema tinto egranitovolgarmente detto Sagrinato. In Inghilterra se n'usa una spezie d'odortetro e ingratissimoalmeno a noiche non ci siamo usati; sparute e pocopiacevoli alla vista riescono le legature fatte con essoe pure usatissimecolàdove forse abbonda in manierache per ismaltirloè proibito come grancontrabbando l'introdurre in essa libri legati di qualsisia sortao paese; e sei ministri ne trovanopel minor castigo ne tagliano in croce le coperteperobbligar così i padroni di essi a farli legare col Cuojo suddetto.

DORATURA. Vedi BATTILORO.

Decoro non ordinario apporta la Doratura delle carte a' Libri che lameritanoquando sia fatta da perito arteficee con oro finoe nonestremamente battuto; com'era quello de' nostri antichi; ma oggidì è quasi nonusabilenon tenendosi insieme per l'eccessiva sottigliezza. Chi vuol vedere ladifferenza dell'antico dal modernoosservi la doratura delle iniziali letterein certi ben conservati Manoscritti in membranae anche in alcuni Esemplaridelle prime Edizioni di varj Librie lo vedrà in essi ancor lucidissimounitoed interoe a guisa di solidodopo il corso di più secoli; non cosìcertamente dopo altrettanti (se pure scorreranno) vedranno l'odierno i nostriposteri. Le dorature fatte in tempo umido poco riescono. L'oro d'Ungheroancheper tal faccendaè inferiore a quel di Zecchino. L'oro falsoo sia ottoneavvilisce anzi i Libriin vece d'impreziosirli; mentre poco dopo annerisceoverdeggia. De' Libri impressi in carta assai sottile e floscia doratiallevolte in vece di poter aprir le cartesi laceranocome successe nelle Poesierarissime Latine di Arias Montano d'un nostro Amico.

EGUAGLIANZA DE' TOMI.

Pochi Legatori voglion prendersi la cura e la soggezione di ridurre aperfetta eguaglianza l'altezza de' Tomi. E pure sarebbe ciò necessario per labella apparenza de' Corpi in molti di essi divisi; mentre fanno pur bruttamostra in vedersi un altoe un bassoa guisa delle necessariamente inegualicanne degli organi.

ERBE.

Adoprate per segnacolio poste a capriccio ne' Librisono ad essi nocivecomunicando loro il colore.

FANCIULLI.

Per questi convien chiuder le Libreriee nascondere i buoni e scelti Libriimperciocchéavverandosi pur troppo del continuo il detto della Scrittura chestultitia colligata est in corde pueri (Proverb. 2215) siccome i fanciulliplebei per natural maligno istinto sono portati a diformare i prospetti delleimbiancate casee delle colorate porteo che so io; così gli applicati aglistudjcome per lo più di civil condizioneper la stessa cagione sono incitatia schiccherareed isporcarea tagliareforaree in altre guise a malmenare iLibri che adopranonon perdonando agli stessi Sacricoll'occasione dirispondere alle Messetrattenendosi perciò innanzi nelle Sagrestie. Una voltami abbattei in un ottimo Librocinquanta e più carte del quale erano ne'sottoposti margini regalate d'un ingiurioso titolosempre vario; segno evidented'abusato ingegno in un di costoro. Abbondano i Libri antichi di figureridicoledi sciocche postillee massime ne' frontispicje ne' finid'inconditissimischiccheramentioltre a' taglie alle profonde punture d'acuti ferri. Questaè la cagione funesta per cuie. gr. il Virgilio Aldino del 1501 ch'è il primoLibro stampato in carattere corsivoda Aldo inventato; che le PistoleFamigliari di Cicerone di tutte l'ottime antiche Edizionie altri Librisomigliantiusati nelle Scuoleo non si trovinoose pur si ritrovinosienocosì rovinatio mancantiche eccitano nausea e dispetto ne' dilettanti. Invarie Librerie e pubbliche e private si conservano preziosi Manoscritti inmembrana deformati dal taglio de' principj dipintie delle iniziali miniate edorate. Io vidie maneggiai un antico Breviario scritto eccellentemente inpergamenacon figure e miniature elegantissime per que' tempimancante dimolte di esse (e saranno state senza dubbio le meglio conservateessendo lerimase intere alquanto sparute ed offese). Ma un esempio in questa materiasucceduto qui in Padovamolti anni sonoin casa d'un dotto uomoche aveaposta insieme una buona Libreria occupante un'intera stanzatutti gli altrisorpassa. Alcuni insolentissimi figliuoli (de' quali è feracissimo il nostrosecolo) di detto Signorepenetrando spesso nella paterna Libreriaanche inassenza del genitoreed essendosi accorti che molti di que' Libri erano adornine' principj di belle figureed imprese intagliate dilicatamente sul rame(come per lo più sono quei d'Inghilterrae d'Ollanda) tutte col tempo letagliaronoo staccaronoper adoprarle in fornire altarinio in altri sciocchie fanciulleschi usi. Di che finalmente accortosi il Padrefu per morir dirammarico d'un tal gravissimo disconcio e dannoe di così enorme deformazionedegli amati suoi Libri: e dopo d'averne fatti rappezzar varj alla meglio che perlui si potési sfogava tratto tratto cogli amicifra' quali pur me computavacol raccontar loro un così funesto accidente. Ma dirà forse tal'uno: «Qualrimedio usar si dee per evitar somiglianti disordini? Forse si debbonosomministrare a' fanciulli Libri di pessime e scorrette stampe (i quali anche aldì d'oggi non mancano)con pericolo che in vece d'imparares'imbevano dipregiudizi e di errori? questo sarebbe l'imitar colui che incidit in Scyllamcupiens vitare Charybdim». A che rispondendodico in primo luogoche convienporre in pratica il suggerimento della stessa Divina Scrittura immediatamentesoggiunto alla sentenza poco sopra addotta intorno alla stoltezza de' fanciullicioè: Et virga disciplinæ fugabit eam: e visitando spesso i ripostigli de'loro Libried accorgendosi di maliziosi deterioramenti di essifarli lorocostar cari col castigarne gli autori. Ovvero provveder loro Libri bensìd'ottima stampama maltenutio mancanti ne' luoghi non necessarj; de' quali siabbonda già molto per grazia degli antichi lor pari; i quali con tal disordineavran cagionato almeno a' posteri questo opportuno rimedioe ordine; imitandocosì (benché in modo affatto dissimile) coloro che serunt arbores quaæ alterisæculo prosint; coll'aver rovinato a' lor tempi que' Libri cheusandosi a'nostrivengano a preservare interi i sceltii rarie per la maggioreantichità di molto ancor più pregiabiliche tuttavia pur sussistono.

FELPA.

Sorta di drappo di seta alquanto simile al velluto: con essa si son legati inaltri tempi Libri di contoma dalla bruttezza di tali antiche copertetuttespelate e deformisi raccoglieesser materia poco atta per tal ministero.

FIBBIE.

Che volgarmente appellansi cappettepassetti ec. in apparenza pajono utilima in effetto riescon dannosee per la rugginea cui son sottopostee chefacilmente partecipano a' vicini Volumie perché segnanoe raspano le copertede' medesimi nello estrarsie riporsi nelle scanzìe. Il loro uso si conservautilmente soltanto ne' Libri liturgici.

FILO.

Per cucire i Libri non sia troppo grossoperché riempiendo più del dovereil mezzo de' foglio de' quinternettimassime se son moltirende mostruose leschiene de' Volumi: né troppo sottilementre riesce debolee poco atto perfaristar sodi i medesimi ne' loro siti.

FIORI.

Alcuni nel leggere van riponendo foglie di varj fiori qua e là ne' Libriiquali perciò restano macchiati senza rimedio.

FODERARE.

Occorrendo di dover foderare i frontispicj tarlatio indeboliti per varjaccidenticome altresì le ultime carte de' Librisi scelga per ciò cartasomiglianteper evitare deformità.

FORME. Queste ne' Libri son varie secondo la piegatura de' fogli. La maggioresi chiama in foglioe consta di due sole carte: in quartoche di quattro: inottavoche di otto: in duodecimoche di dodici: in sedicesimoche di sedici:in diciottesimoche di diciotto: in vigesimoquartoche di ventiquattro: intrigesimosecondoche in trentadue: in sessagesimoquartoche insessantaquattro: e alle volte per isforzo e somma industria dell'artetipograficain centesimo-vigesimottavoin centoventotto; e a tutte sisottintende sestoo modulo. In collocare le paginemassime di notabil numeronel torchio per imprimersici vuole un non volgare accorgimentoe unaparticolare avvertenza e attenzionee certamente non occorre aver troppobevuto; altrimenti si erra con gran facilità: e per tali errori di malasituazione e collocazione di pagine quantunque i Libri non sieno del tuttomancanti e imperfetticontenendo sostanzialmente tutta la lor materiaad ognimodo restano diformati ed incomodiconvenendo a' lettori andar cercando qua elà le mal trasposte facciateper poter continuare l'incominciata lezione. Iprotio capi delle stamperiea cui incombe la retta collocazione delle paginese errano in ciòper antica tipografica leggedebbon rifare a loro spese ifogliche si dicon falsi. Le forme più decorose per le Librerie sono quelle difoglioquartoed ottavo; molti Libri anche in dodici ci sono assai pregevolicome sono gli Elzeviriani d'antichi Autori Latinimassime dal 1630 al 1640 opoco innanzi; e in sedicicome i Griffiani e i Tornesiani. Le minutissimecomesono varie PlantinianeCesianeJanssonianeComelinianeElzevirianee che soioservono piuttosto per letterati viaggiatorii quali in un baule possonportare quasi un'intera Libreriae per tal comodo debbon sapere buon grado acosì industriosi stampatoride' quali è già perduta quasi del tutto larazza.

FRONTISPICJ.

Questi dagli antichi si facevano troppo semplici: da molti moderni si fannotroppo pieni e prolissie perciò riescono goffie poco graditi ad occhioperito e amante della buona simmetria. Plausibil consiglio è quello diaccennare in una facciata dirimpetto ad essisuccintamente le cose piùnotabili contenute nel Libro. Il far eleganti e ben'architettati Frontispicjricerca considerazionebuon gusto ed ingegno. Intorno all'abuso d'imbrattarlico' nomi di varj possessorie donatoricon numeriletterecancellaturebolliarmecartucce incollatee che so io; (cose tutte di pessimo gustoeche indicano poca stima e amore pe' Libri).

FUMMO.

Alcuni leggono e studiano in luogo dove si fa fuocoe per conseguenza spessosuccede fummo; il qualecol temponon solo annerisce le copertema anche gliorlie in parte i margini de' Libri; onde è cosa da fuggirsi.

FURTI.

Le iscrizionie cartellio titoli de' Libri rarie assai ricercatisogliono dar ansa a rubargli; e però alcuni al presente son di parereche siameglio a numerarli solamente e segnarli con semplici lettere per ritrovarliopportunamente per via de' Cataloghidel che si parlerà in altro luogobilanciando il danno e l'utilità di questa nuova invenzione. Per ora si diràche dagl'ignoranti ladri si rubano senza alcuno discernimento Libri buoniecattivi; rarie comuni; scompagnando alle volte Corpi preziosi constanti dimolti Volumi; lo che seguirà tanto più da qui innanzi per la gran quantità diessi. I ladri eruditi e pratici de' buoni Libri tirano a' migliorie a'rarissimi; come faceapochi anni sonoin Italia un certo mariuolo vestito daCavaliereportante sotto 'l mantello di scarlatto un sacchetto pendente dalcollo sulla schienail qualeessendo egli lasciato solo nelle Librerieper lafidanza che di lui s'aveariempiva intanto a suo talento de' Libri o alloraoin altro tempo in esse adocchiati; partendosi dopo di ciò senza dare unimmaginabile indizio di così sottil foggia di ladroneccio. In certa Libreriaanticaancora con banchisovra de' quali stavan coricati i Librifornita diottimi Manoscrittifu da certo forestiere tagliato in uno di essi con rasojo(potendosi a ciò applicare il versetto 4 del Salmo 51 novacula acuta lecitdolum) un raro inedito Opuscolo; pubblicato poscia ultra montessenza accennaredonde si fosse tratto. Del che finalmente accortosi l'erudito Bibliotecarioguardava di là innanzi con grande attenzione alle mani di coloro che visitavanola detta Libreriadicendo alle volte lepidamente ad alcuni che non sistupissero di sua attenzionee vigilanzaperché correvaa parer suoappresso a certi Letterati un'eresiache fosse anzi meritoche peccatoarubar Libri ad un tal genere di persone. Avendo un gran Personaggio notificatoad altro più grande di lui l'acquisto fatto d'un Volume inedito di celebreScrittoree di materie gelose; questi volle andarlo a vedere un dì nel proprioripostiglio. Credendo il possessore di dargli su le mani per presentarglielosiscovre esser un Libro di fogli bianchidella stessa molealtezza e coperta delManoscritto. Sottilissima astuziae molto meditata da ingegnosissimo ladrocheapportò incredibil cordoglio e confusione a chi era persuasissimo di possederequell'unico e prezioso Volume. In celebre Città d'Italiain una LibreriadiReligiosi si trovava un picciol geloso Libromolto desiderato da un Signoredi gran portata; fattolo chiedere da esso con efficace istanza a' possessorifugli negato. Il nitimur in vetitumcupimusque negataebbe tanta forzache ilfece loro involare. Ma dopo qualche tempo fu inviata una gran cassa a que'Religiosi (un de' quali raccontò a me il fatto) contenente un de' più insignie numerosi Corpi che adornino le Libreriee si venne a conoscere esser quellala generosissima compensazione dell'accennato picciolo furto; il quale rimaseperciò del tutto approvato. Voglia il Cielo che i furti librarj sieno a questoalmeno alcun poco somiglianti!

GATTI.

Questi infestano le Librerie col natural loro vezzo di aguzzarsi l'ugneprincipalmente sulle cartegodendo di quel fragore che in ciò da esse siforma; graffiandole spesso malamente: e colla loro pestilente orina: benché daun altro cantole tengano riguardate da' sorcjd'essi ancor più dannosi. IlPetrarca perciò tenea carissima una sua Gattail cui scheletrocelebrato conversiancor si vede in ArquàVilla del Padovano nella casa già da essoabitata.

IMPRONTI. Vedi ARME.

INARCARE.

S'inarcano le coperte de' Libri per la troppa economia usata da' legatori nelcoprire i Cartoni di essi con pergamenee pelli troppo piccioletirandole aforzadopo d'averle perciò bagnateaffinché arrivino all'intento loro: lequali poi asciugandosifanno inarcar le coperte. Di ciò poco si accorgono ipadroni de' Libri quando vengono portati loro da' legatoriperché tenuti alcunpoco stretti ne' torchjper qualche tempo stanno bassie a segno; ma essendoesposti all'ariamanifestano un tal'enorme e disgustoso difetto; in tal caso(che non è raro) ci vorrebber le già disusate stringhe per chiuderli erinserrarli; o almeno si tengano strettissimi nelle scanzìe; quando pur non sivoglia farli rilegare. S'inarcano ancora le coperte de' Libribenché senza untale difettoal ventoal Soleed al fuoco; dalle quali cose conviendiligentemente guardarli.

INCARTOCCIARE.

Moltissimi non sanno leggere senza incartocciare i Libricioè senzarivoltare gli angoli de' fogli o dall'unao dall'altra partecosì ne' marginidi sottocome di sopra; con notabile pregiudicio di annerimentodi logorazionedi tarlie d'altri insettiintrodotti per le fissure formate da tai cartoccj;i quali dagli amanti de' buoni Libricoll'occasione di registrarlivengondisfattiper rimedio degli accennati disordini.

INCHIODARE.

Occorrendo d'incassar Libri legatio scioltia chi non istà ben avvertitooccorre nel serrare con chiodi la cassadi forare e lacerare con essi parecchiLibricon lor detrimento notabile.

INCHIOSTRO DA SCRIVERE.

Quello fatto col vetriolo si leva coll'acqua fortequando vengal'opportunità di purgar Libri sceltida esso imbrattatimentre essa tienegrand'antipatìa co' metalli(trattone l'oro) e co' metallicide' quali uno èil vetriolo. Ma quello fatto col negro fummoo con altro argomentoresiste adetta acquasi spargee si dilata; e così in vece di nettar i Libri dallesciocche e inutili scrittureviepiù anzi si sporcano. Vedi ACQUA FORTE.

INCHIOSTRO DA STAMPA.

Dio ci liberi dalla malizia di que' torcolieri che per fuggir faticao perammollire la tenacità dell'inchiostromescolano in esso olio crudo diqualsisia sorta! mentre i Libri con esso stampatinel battersi da' legatorianche dopo lungo tempo restano tutti offuscaticomunicandosi vicendevolmentel'impressione. Questa è disgrazia frequente nelle stamperiee toccò anche avarj Libri nella Cominianacome al Cornelio Celso della prima nostra Edizioneall'Opere Volgari del Sanazzaroe a qualch'altro. Abbiamo noi un Eutropio in 8impresso nel celebre Teatro Seldoniano d'Oxfortrovinatissimo per tale (cosìgiustamente si può appellare) assassinio del torcoliereo del componitordell'Inchiostro; che di questi ancor può esser la colpaper ischifar la brigadi far ben cuocere l'olio di linoperché ci vuol molto tempo. Convien però dipiù avvertire che anche i Libri stampati con inchiostro legittimobattuti osubitoo poco dopo d'essere terminatiproducono lo stesso cattivo effetto;onde nell'unoo nell'altro caso i diligenti legatoridopo d'averne fatta lapruovascorgendo il bisognobattono i fogli stampati inseriti in altrettantibianchidi carta per altro ordinariae con poca collacosa che tutti ilegatori non sanno fare a perfezione per varj rispetti.

INDICI.

O sien Cataloghi delle Librerie siccome son necessarje quasi l'anima diessecosì a farli bene è cosa difficile e laboriosissima. La maniera piùutile è il notare gli Autori per i lor cognomi posti per esatto alfabeto;perché essendo i cognomi per lo più unici e singolaril'occhio sopra essipoco dee scorrere; laddove registrandosi per nomiquesti alle volte sonoreplicatissimie prima di ritrovar l'Autore che si cercaconviene scorrerlipresso che tutti. Quando però i nomi non sien tanto celebriche non soloequivagliano a' cognomima che da lungo tempo abbiano come loro tolto la manoe gr. si nota più tosto Danteche Aligbieriec. E i Santi si registranopiuttosto per via di nomiche di cognomiper la stessa ragione. I Cataloghiche debbon servire a pubblica utilitàè cosa utile che non solo registrino iLibri da sé degli Autorima accennino anche gli Opuscoli di essi sparsi qua elà in altri Libri; e in tal genere sono quelli delle Librerie del CardinaleImperialidel Marchese Capponie del Sig. Giuseppe Smithi due primi pochianni sono stampati in Romae questo terzo recentemente in Venezia; tra' qualiquel del M. Capponibenché il più scarsoè il più ragionatocioè adornodi utili notizie intorno agli Autorie alle Edizioni di loro Opere. Da un altrocantovolendo tessere un Catalogo per far vedere il numeroil valoree lapreziosità de' Codiciquesti pajono poco a propositoper essere ingombrati ditroppe citazioni e notizie; per le quali i Libri restano come soffocati edoppressiper non dir perduti di vista: crescono i Volumia dismisuradiprezzoe divengono per conseguenza poco esitabilicontra l'intenzione di chili fa tessereche è certamente affinché vengano da molti scorsie gustati.Nel presente mio ho tenuto una via di mezzofermandomi alcune volte inosservazioni utili o intorno agli Autorio a qualche lor Opera; che se avessivoluto imitare i riferiti col citare gli Opuscoli ec. avrebbe ecceduto forse lamole d'alcuno di essi. Molte altre avvertenze ci sarebbero in materia di buoniCataloghiche per brevità si tralasciano.

INSETTI.

Tenendo i Libri apertirestano esposti all'infestazionee alle ingiurie divarj insettie principalmente delle sporche e insolenti moscheche alle voltericamano tutti i frontispicj di essi co' loro escrementi; alcuni de' qualifacilmente si levano: altri riescono indelebili. I Naturalisti sapranno addurredi ciò la ragione.

INVOLGERE.

Nel mandar Libri da un luogo ad un altroe in qualche lontananzaconvienben'involgerli per preservarli da' varj sinistri de' tempidelle stradee cheso io; guardisi nello stringerli che i spaghio le cordicelle non imprimano inessi i solchimassime ne' ben legati. Si schivi l'empio costume di adoprarcarte Sacre per involture; contra il quale v'è Decreto religiosissimo delnostro Principe; al quale però alcuni poco ubbidisconoarrivando taluno atanta temerità di riparare fagotti di Libri con carte contenenti il SagrosantoCanone della Messacol lasciare le stesse Divine Parole della Consacrazioneesteriormente alla vista d'ognuno; come più volte è accaduto a me di vedereanche dopo il suddetto Decretocon grande mio rammaricoe indignazione.

LAPIS.

Così si chiama volgarmente certa spezie di terra rossadetta da' ToscaniRubricala quale si sega in pezzetti sottili e bislunghie con essi resi acutisi scrive: ed è di varie sortecome di color di piomboe si chiama LapisPiombino; e negroe Lapis nero si appella. Molti segnano con questi qua e là iLibrio ne' marginio fra le righe; e per lo più tai segniche deformano nonpoco i buoni Librisono indelebilimentre ricordano alcuni d'adoprare il panebollente per toglierlima provato parecchie volte da mee da altrisiesperimentò a ciò inefficace.

LAVARE.

Si possono lavare i Libri dalle macchie che imprime frequentemente in essil'acqua dolceo salsaovvero l'orina di varj animali; cagionate dalla primaquando non bagna tutte intere le cartema solamente una parte di esserestandotra l'asciutto e il bagnato un certo sedimentoo segno gialliccio deformante iVolumi: dalla seconda poie per la stessa cagionee pel sale che in sécontiene: ma quando i Libri da gran tempo sono impregnati di essao di nitrobenché si lavinosempre restano come umidi; avendo fatta io di ciò qualchesperienza. Per lavare i Libri conviene in primo luogo osservare che la carta diessi sia soda e consistenteperché se fosse assai debole e flosciacom'èmoltissima della moderna; ovvero dal lungo umido resa quasi marciae con certemacchie rossignenon occorrerebbe arrischiarla alla lavandase non con estremacautelae a corto tempo; lo che certamente non fa per tuttima solo pe'diligentissimie amantissimi de' buoni Librie desiderosissimi di riparareanche quelli in simil guisa deterioratialla meglio che possano. Risoluto chesi sia di lavarlisi sciolgano affattolevando i filie voltando i cartoccjde' margini. Sbattasi poi tutto il Libro dalla polveree mettasi in un catinoo altro vasocapace in manierache ci resti comodamente distesoe ivi silasci finché l'acqua tutta in esso insinuata lo tiri al fondo; ove dee stareper tanto tempo che si vegga l'acqua esteriore ben tinta: dopo di ciò alcuni illevanoe premono fra due tavoletteomeglioin torchiettoda cui uscendoalcun poco asciuttolo ripongono un'altra volta nello stesso vaso ripienod'acqua nettala quale di nuovo ancor tintal'estraggonoe premono comeinnanzi. Poscia alcuni usano distendere i foglio i quinternettiaperti nelmezzosovra spaghio cordicelle; ma perché si perde in far ciò molto tempoe in aprirli così umidi si arrischia di lacerarlie che dal pesocagionatodalla lunga tratta di essesi rompanoostaccandosi i chiodi che lesostengonocadano le dette cordicelle in terra insieme co' fogli distesiconevidente pericolo di rompersie bruttamente sporcarsi di nuovoe di macchieindelebilicome più volte è accaduto: perciò altrimeglio consigliatieavvertitisogliono con più sicurezza levatee separare per le schierne ifogli de' Libri lavatiesenza aprirliriporli sovra di lettio di banchinettissimi. Dico cosìperché posti alle volte su banchio tavole tinteod'antico untume imbrattatebenché nette apparisserocontrassero irremediabilimacchie nell'asciugarsi. Questa maniera ricerca più tempo per asciugare i dettifogli; i quali asciugati che sienosi uniscono(e con maggior facilità eperfezione de' distesi su i spaghia cagione del muoversi così alquanto lecarte) e premonsi con qualche peso; ed è la lavanda bella e compiuta. La qualenon è faccenda per tuttie prima di riuscirvisi pagheràcome suol dirsiil maestroe si romperanno più fogli. Curioso fu il casomolti anni sonoaccaduto qui in Padova. Avendo udito un dilettante di buoni Libriche poteansilavare i macchiatine cacciò uno vastissimo in acquasenza sciorlo; ma pocodopo vedendolo enormemente ingrossato dall'acqua imbevutae pensando come maisi sarebbe potuto così asciugareaccortosi dell'erroremi mandò a chiamareper consigliarsi meco su tale accidente. Restai sorpreso in vedere questospettacoloe in pensando a così bizzarra risoluzione. Il suggerimento fu dipremere lo sgraziato Volume strettamente in un torchio; sciogliendolo posciaalla meglio che si fosse potutoe praticando intorno ad esso le sovraccennateavvertenze.

LEZIONI VARIE. Vedi VARIE LEZIONI.

Le Varie Lezioni tratte da Codici Manoscrittie notate con intelligibilcarattere ne' margini delle impresse Edizioni degli stessi Autori antichileimpreziosisconoe le rendono più accette a gli studiosi di essi; ed è ciònotato ne' Cataloghi diligenti di varie Librerie.

LIBRERIE.

Da alcuni così poco si apprezzano che le hanno come un inutile ingombrodelle lor caseo palagi. In certa Città d'Italia da alcuni Signori fu chiestod'unaoccupante un'intera stanzail meschinissimo prezzo di soli trenta scudiRomani; accordato subito da un avveduto ed erudito Bibliotecario; avendo avutoscrupolo di dettrarne un quattrinoe la stanzain vece fu subito fornita disedie e d'altri utensili alla moda. Queste chi tien troppo espostee chi troppochiuse. De' primi era certo Signore in un luogo d'Italiache com'io vidi connausea ed isdegnofacea stendere il grano in mezzo della Libreria lasciataglida' suoi antenati; incitamento a' topi dopo d'aver gustato quel solito lor cibodi voler assaggiare anche i Libri; i quali erano orribilmente coperti di polveree di tele di ragni. Ma non è guari accennando io ciò ad un amico eruditofuiaccertato non essere stato costui solo a ciò praticarema esserci al presentealcuni che lo imitanoe superano altresìstendendoci anche l'uve; e invitandocosì le vespee le mosche a sporcare i Libri. De' secondi furono per varjsecoli certi Ecclesiastici d'una Cattedralei quali possedendo unapregiatissima Libreriafornita di antichissimi Codici Manoscrittinon sapeanodi possederla; e finalmentepochi anni sonovenne scopertacon molto profittodella sacra erudizione e letteratura. Tale fu ancora certo Signoreche avendoin una terrena camera certa copiosissima Libreriaabbondante d'ottimi antichiCodici Greci e Latiniscritti e stampatistata d'un suo studiosissimoantenatotutta riposta in cassette una sovra l'altra coi coperchj che siaprivano d'alto abbassonon sapea d'averla; e da un suo confidentissimofinalmente avvertitonela vendé per poco prezzo a chi forse non finì nemmendi sborsarglielo. Alcuni con gran difficoltà ammettono in esse gli studiosiedesiderosi di vederle. Altri non vogliono né cartelli improntatiné titoliscritti dietro ai loro Librima solo lettere e numeririserbandosi diritrovarli per via di Cataloghi accennanti i medesimi; e ciò per tema chevengano loro involati. Ma ciò riesce incomodopoco decorosoe dannoso; comefarò vedere in altro paragrafo. Si usino le dovute cautele per guardarsi da'ladrie non si tolga l'antica utilissima usanza d'accennare i Libri aglistudiosi che visitano le Librerie famose e di conto. Avvertendo che sebbene ilfuoco ecciti alle volte molto dannosi incendjnon per questo si bandisce daalcunoma si tien sempre acceso nelle case per moltissimi e utilissimi usi;impiegando per altro ogni diligenza affinché in avvenire più non li ecciti.Vedi TITOLI.

LIBRERIE ALL'INCANTO.

Nell'Ollandae in altri paesiquando muore qualche Letterato possedente unabuona Libreriasenza erede che di essa o possao voglia far usose ne stampail Catalogoe si manda per tutta l'Europa coll'avviso che dopo sei mesi siesporrà all'Incanto. Venuto il tempo prefissoche non si preterisceconcorrono i desiderosi d'acquistare alcuni di que' Libri osservati e notati nelCatalogoo per séo per amicie corrispondenti; occorrendo alle volte chequalche Librobenché in se stesso di conto non grandeper le varie ricerchefattenemonti ad eccedente prezzoincalzatosi vicendevolmente da' vogliolosidi esso: laddove Libri rarissimie in sé di gran prezzoma poco alloraricercatisi hanno per pochi danari. Finito l'Incantoi restanti invendutiLibriche per lo più sono la maggior partevengono comperati da' libraj perprezzo assai vile. Quest'uso è utilissimo agli Erediche vendono consicurezzain poco tempoe con riputazione le lor Librerie: (laddove in altripaesidove non è ricevutoalle volte dopo molt'annid'esse non trovansicompratori) a' Letterati e studiosi presentiche si provveggono d'alcuni Libridesideratie molto a' loro studj opportunie spesso a prezzi assai discreti:a' posteria cagione de' Cataloghi che di esse rimangonoin cui si conserva lamemoria di rari Libride' quali alle volte s'arriva a dubitare se sienoveramente stati stampati; e spicca il buon gusto e discernimento dell'eruditoraccoglitoreservendo di norma ad altri: finalmentea' poveri librajche conpoca spesa forniscono spesso le lorbotteghe di buoni e rari Librichecoll'andar del tempovendono poicome suol dirsicol fior nell'orecchio.

LIBRERIE PUBBLICHE.

Per lo più vengono poco ben tenutemassime dove non sia deputato onorarioal Prefettoe a' ministri subalterni di esse; come è deputato in quella di S.Marco in Venezianella nostra di Padovanella Vaticananell'Ambrosianae inmolte altre d'Europa. S. Filippo Neri fra l'altre Regole del suo Instituto posequella di tener pulita la Libreria: la quale non solo è di gran decoro delleMetropolie delle Universitàma altresì delle Case Religiose.LINEE. Certileggitori poco consideratie poco amanti de' buoni Libri vanno tirando nelleggere incondite linee sotto le righecredendo di segnar così le cosenotabili per ricordarsenecosa inutilissima; mentre si perde la memoria anchedi questi segnimassime quando son molti ed eguali. Con un tal mezzoaffattobarbarosi sono da' nostri antichi guastati gran quantità di preziosi Codici;i quali così difformati scemano molto di prezzo; pare che a' dì nostri siacessata una tale sciocchezza. Quando sieno queste linee in poche cartesipossono cancellare coll'acqua forte; ma se vanno molto innoltrandosiscoranoaffattoe fanno arrestare i più pazienti ristoratori de buoni Libri.

LINEE ROSSE.

Si trovano molti Libri antichi d'ottime stampe colle pagine incorniciate daben tirate linee di color rossoor semplicior duplicate. È controversia sesieno impresse ne' torchjo tirate a mano con rubrica. Il mio costante parereche si accorda con quello di molti altriè che sieno di questa secondamanierae così si faceano adornare i Volumi distinti dagli appassionati permaggior loro venustà e decoroed è circostanza accennata in qualche esattoCatalogo.

LOGORARE.

Nel viaggiar co' Librio nel mandar questi lontano per terraconvien beneallogarlistrignerli e ripararlialtrimenti sbattendosi nelle cassee ne'bauli non ben riempiutie in essi non ben pressie stivatisi lacerano elogorano miserabilmente.

LUOGHI PARALLELI.

Questi giudiciosamentee con buona scrittura apposti ne' margini de' Libridegli antichi Scrittorili accrescon di pregiopurché nel legareo rilegarei Voluminon vengano mozzati da' legatori nel tonderne i fogli. Lo stesso sidica delle Varie Lezionie d'altre utilied erudite Annotazioni.

MACCHIE. Vedi LAVARE.

MACCHIE DELLE PERGAMENE.

Innumerabili Libri legati in pergamena si trovano colle coperte macchiate da'profumi in tempo di contagio sovr'esse adopratii quali con maggior gelosia siordinano per tutte le sorte di pelli d'animalicome più facili a contrarreea comunicare quell'orribil malore. Alcuni per ricoprir dette macchiee altreeziandio naturali delle pergamenetingono tutte le coperte di gialloo conorpimentoo con zafferanoo con spino detto volgarmente zerbino. Ma tutto ciòest error pejor priore; mentre le poche lor macchie imitano i marmipregevolibenché macchiati; restandovi de' pezzi assai netti che mostrano la naturalfinezza e nitidezza delle pelli; laddove così dipintedivengono tutte una solamacchiagoffa e rozzissimae che dopo qualche tempo dileguandosi a poco a pocoil colorene risulta un misto schifosissimo coll'altre più antiche macchie. Ioho purgate molte coperte di Libri da simili immondezzee ne restai non pocosoddisfatto.

MAJUSCOLE.

In lettere Majuscoleper imitare gli antichissimi Codicifurono giàstampati alcuni LibriGreci specialmentecome l'Antologia in 4ApollonioRodiopur in 4Florentiæ 1496alcune Tragedie d'Euripide. Ultimamente inFirenze un Virgilio con questo Titolo: Virgilii Codex Antiquissimus a RufioTurcio Aproniano distinctus & emendatusqui nunc Florentiæ in BibliothecaMediceo Laurentiana adservatur. Florentiæ 4 1741 cum figg.

MANCANZE.

Spesso succede che ne' Libri manchino carte o foglio per negligenza de'legatori che ciò non avvertironoo perduti per non essersi ben cucitio peraltro sinistro; in tal casose i Libri sono recenti e modernisi ricorra a chili stampòmentre gli stampatori diligenti e pratici del lor mestiereconservano per molti anni i fagotti contenenti i fogli che restano indietro dopod'aver posto insieme le copie intere de' Libri da essi stampati; dando di questivolentieri a chi li dimanda: se poi sono antichis'usi diligenza per ritrovarne(lo che non è impossibileessendo sortito anche a me di reintegrare in talguisa parecchj carissimi mancanti Libri) uno simile anche mal tenutoe mancantein altro sito. Quando si veda disperato il casose il Libro il meritisifacciano stampare le mancanze in qualche accurata stamperiaproccurandod'imitare più che sia possibile gli antichi caratteri; anche così io fecisanar molti Libri in manierache non pare sieno mai stati mutilati. Ci sarebbeanche il rimedio di fare scrivere i foglimaoltre che costerebbero forse piùdegli stampatidifficilmente si trova chi sappia perfettamente imitargli. InRavenna nella Classense Libreria dal fu celebre Ab. D. Pietro Cannetiche ne fuil fondatoremi fu dato l'arbitrio di scerre per me una di due copiedell'Italia dell'Alberti in foglio di Bologna1550avvertendomi esserne unacol frontispicio scritto a mano; tanto eccellente era lo Scrittore che riparòquel Libroche a gran pena si discerneva lo scritto dallo stampato. Una MonacaCarmelitana del piissimo nostro Monistero di S. Paoloeccellente Scrittricesupplì tanto bene a questa insigne Libreria di S. Giustinaper mio mezzounacarta mancante in un raro Codice antico in foglio di S. Agostino de CivitateDeistampato in pergamenache ci fece maravigliare. Io pur feci supplireegregiamente da altro diligente Scrittore un bel Codice MS. in membrana infoglio della Genealogia degli Dei Latina del Boccaccioin alcune carte nelprincipio ad esso deficientiche contenevano certi arbori genealogici colorati;cosa ancor più difficile.

MANI.

Si non lotis manibus manducarecome dice il Signore (Matth. 1520) noncoinquinat hominem; maneggiando però i Libri con lorde manivengono essi adisporcarsi. E pure non mancano di coloro che non s'astengono di trattarne alcunianche pregevolissimi con mani molto imbrattatecon gran pregiudicioedeterioramento loro. S. Bonaventura volea che i suoi Frati voltassero le cartede' Libri Coralich'erano allora scritti per lo più in membranae ornati diminiature con oro frammischiatecon istecche d'avorioper preservarlidall'untumee dal sudor delle mani. La Venerabile Orsola Benincasa Teatinasolea lavarsi le verginali sue mani prima d'adoprare i Libri Sacri.

MANI SCRITTE.

Alcuni incontrando nel leggere qualche bella sentenzao fatto notabilelisegnano ne' margini con certe mani pessimamente disegnatetutto ciò indicantie tanto pel Volume le moltiplicanoche fanno indispettire gli amanti de' buoniLibrivedendoli da esse così goffamente avviliti. Questa curiosa usanza èpassata anche in qualche Libro stampatocome nel Tesoro Ciceroniano del Nizolioalcune Edizioni del qualefornite di gran quantità di picciole manisichiamano colla sintassi.

MARGINI.

Facendo rilegare Libri antichi di contomeglio è tralasciar di farlitondere; o pur farli soltanto un poco raschiare con ferroo con vetro; per nonarrischiarli all'indiscretezza de' legatori. Io vidi più volte con isdegnoLibri stimatissimiper altro d'ottima conservazione in tutto il restotagliatifin'a' titolie perciò privi della naturale antica lor simmetrìa. In Padovafu già un bizzarro cervello che volea si tondessero molti suoi Libri quanto maisi potesseper agevolmente riporli in certe sue basse scanzìeimitando cosìProcuste nel famoso suo letto. Altri ordinano lo stesso taglioper poterliportare in saccocciatutte cose d'ottimo gusto!

MARROCCHINO. Vedi CUOJOPELLI.

MEMBRANAo PERGAMENA

Oltre a' Codici antichi in questa scritti or più finaor più rozzasitrovano anche parecchj Esemplari di molte Prime Edizioni in essa stampatiiquali vengono ad essere forse più rari de' medesimi Manoscrittimentreanticamente una gran parte di questiin Membrana già era solito di scriversi;là dove pochi di quellianzi pochissimisi possono numerare. In tal genere dirarità bibliotecarie possiede un inestimabil tesoro il dilettantissimo emagnifico raccoglitore di ottimi Libri il Sig. Giuseppe Smith Ingleseabitantein Veneziail quale fra' Libri di Prima Edizionei seguenti conserva stampatiin Pergamenache recano maraviglia a' più diligenti e appassionatoBibliotecarj: «La Bibbia Moguntina del 1462 in due gran Vol. in foglio. MatteoBosso de instituendo Sapientia animo4 Bononiæ1495. Coriolano Cepione deGestis Petri Mocenici4 Ven. 1477. Ciceronis Epistolæ ad Atticum&c. fol.Romæ 1490. Tusculanæ Quæstiones. fol. Ven. 1472. Epistolæ ad Familiares. fol.ibid. 1469. Dante col Com. di Jacobo della Lana. fogl. Milano1478. DurandiRationale &c. fol reg. Moguntiæ. 1459 (simile a quello de' Monaci diPraglia). Euclides. fol. Ven. 1482. S. Gregorii Moralia. fol. Ven. 1480.Justinus. fol. ibid. 1470. Lucanus. fol. sine ulla not. Omnibonus Leonicenus deVIII. Partibus Orationis. 4. Ven. 1473. Origenes contra Celsum. fol. Romæ 1481.Plinii Historiafol. reg. Ven. 1476 (un Esemplar somigliante si vede anchenella celebre Libreria di questo nostro Seminario). Solinus de situ Orbisfol.Ven. 1473. D. Thomæ Theologiæ IV. Scriptumfol. reg. Moguntiæ 1469.Virgiliusfol. Ven. 1470. PeaniusAlexander Benedictusde Bello Venetorum cumCarolo VIII. Gallorum Rege gesto 4 Ven. 1496». Dopo de' qualitratti dallaseconda impressione del Catalogo delle Prime Edizioni da esso possedutene haacquistati degli altricome si può vedere nell'altro accurato Catalogo dellasua copiosissimae sceltissima Biblioteca stampato nel 1755 in Veneziain 4da esso generosamente favoritomie sono i seguenti «Josephus de Bello Judaicofol. Veronae 1480. Sabellici Historia Veneta fol. Ven. 1487. TortelliiOrthographiæ Editio I. fol. reg. sine aliqua notatione». Come pure i seguentimoderni: «Cesare Lat. e Ital. 4 gr. Ven. 1737. M. Maffei de' Teatri 8 Verona1728 del Miltonil Paradiso Perduto. fogl. Verona 1742». E non solo questiCodici sono singolari per essere impressi in Membranama per esser molti diessi ornati d'esquisite miniature di celebri Pittorimesse a oro ancorlucidissimo. Oltre di questi possiede ancora il Sig. Smith i seguenti LibriAldini impressi in purissimi capretti; i quali son tanto rariche un solo diessi suol esser un ornamento singolare d'una intera libreria. «Dante 8 1501»(una copia simile è appresso di noi). «Quinto Calabro in Greco 8 senz'epoca.Il Petrarca 8 1501 e 1533. Euripide in Greco 8 1503. L'Iliade d'Omero in Greco 81524. Orazio (rarissimo anche in carta) 8 1501. Giuvenale e Persio 8 1501. Duecopie di Marziale 8 1501. Ovidio de Arte Amandi &tc. 8 1502. &Metamorphosis ibid. eod. anno. Stazio 8 1502. Ciceronis Epistolæ FamiliaresVen. ap. Aldi Filios 1540. II. Voluminibus compactæ. & Orationum Vol.tertium 8. Ven. ap. Ald. 1519 diversi de' quali sono ornati di elegantiminiature messe a oro. Finalmenteconserva altresì un Ariostopure inMembranadel Giolitodel 1542 stimatissimo Esemplare eziandio per altrainsigne circostanza accennata nella mentovata Biblioteca. L'Italia Liberata delTrissino (rarissimacome ognun saanche in carta) in III. Vol. 8 e gliOpuscoli di Girolamo Vida. 4 Romæ 1527». Anno tanto critico per quellaMetropoli.
Appresso di meoltre l'Officio già descritto si trova pure un Officiuolo in 32impresso in Pergamenacontenente le Ore della B. V. quelle della CrocedelloSpirito Santoe molte altre Devozionicon questo titolo: «Heures a l'usaigede Rommeimprimees a Paris pour Germain Hardovindemeurant entre les deulxportes du Palays: a l'enseigne Sainct Marguerite». In fine si legge così: «Imprimeesa Parispar maistre Pierre Vidone. Mil. V cens. XXI». Questo galantissimoLibricciuolo è pieno di figuree d'iniziali miniatee dorate. Anticamenteperché le Membrane erano in uso o per iscrivereo per istampare Volumi anchevastivenivano diligentemente purgateacconcie e raspatedi modo che pocadifferenza appariva dal diritto al rovescio di esse; ma ora che per ciò sonoquasi del tutto disusatee che soltanto per lo più si adoprano nel diritto perestendervi Privilegje Diplomi; con gran negligenza si acconciano. Onde volendopure alcuni dilettanti far imprimere in esse per raritàalmeno qualchepicciolo Libroconvien che tollerino i rovescj alquanto più oscuri e malpreparati. Com'è succeduto a noi negli unici Esemplari impressi nella Cominianaper nostra vaghezzain Pergamenadell'Aminta del Tassoe dell'Alceo dell'Ongaro;del Boezioe del Costanzo delle nostre prime Edizioni; della II delle Stanzedel Poliziano; e delle Vite di Dante e del Petrarca per Leonardo Aretino: checonserviamo per rarità nella nostra picciola Libreria. Non solo poi tali Libriimpressi in Membrana sono preziosi per essere o unicio in pochissimo numeroopel prezzo di essaeccedente di gran lunga quello della semplice cartamaancora per le particolari diligenze che praticar si debbono nell'imprimerli enel legarli. Mentre non convien bagnare i fogli come gli altrima solamente fraessi inumidirli: posciastampati che sienoè necessario porli ad asciugarenon all'ariama posti fra molti bianchi d'altra cartapressandoli con gravepesoaffinché non si raggrinzinosenza rimediocom'è proprio dellaPergamena bagnatae poscia asciugata senza una tale avvertenza. Avanti poi dilegarli convien battere i fogli fra carte biancheaffinché non si comunichi lostampato dall'una all'altra parte; restando l'inchiostro su le Membrane tuttoesterioresenza insinuarsicome nelle carte fatte di straccj. Vedi BATTILORO.

MEZZI FOGLI. Vedi CARTICINI.

NASO.

Tutti i leggitorimassime di Libri sceltirarie preziosi dovrebberoesserecome per altro metaforicamente diceano gli antichi LatiniEmunctænaris; ma succede bene spesso che senza alcun riguardo si lascian certuni caderdal naso su Libri acquose gocciedi tabaccoe di sangueimbrattando colleseconde e terze i Volumi di macchie indelebilipotendosi le prime levare aguisa dell'acqua sulle carte marcitacome si può vedere nel paragrafo LAVARE.

NOTE MARGINALI.

Soleano alcuni saccenti dell'età trasandatenel leggere i Librioltre alsegnarli del continuo con tratti di penna interlinearinotar ne' margini i nomiproprj che incontravan ne' testiforse per ricordarsenema esser ciò cosainutile e dannosa si è già notato nel paragrafo LINEE.

ODORI.

I Libri di varj paesi odoranoa chi ciò avvertediversamente. Queid'Inghilterra hanno un odor grave e tetroe cosìpresso a pocoancor quei diGermaniabenché diverso: migliore l'hanno quei di Franciae d'Ollanda: pocosensibile quei d'Italia. Ciò provverrà forse principalmente dall'acque. Odoribuoni o rei contraggono anche i Libri dal sito in cui da lungo tempo sengiaccionocome succede ne' scrigni odorosi: o in luoghi terreninitrosirinserratie di cattiva ariao vicini ad immondezze. Noi conserviamo un beltesto Greco di Sofocle in ottavo dal Colineo impresso in Parigi nel 1528digratissimo odore. Vedi le Lettere di S. Caterina da Siena in 4 di Venezia del1562 spiranti soave fragranza.

OLIOo SEVO.

Quando l'uno o l'altro è di fresco caduto su' Librisi può o levar deltuttoo alquanto far ismarrire colla polvere di certa terra bianca detta damacchieo da vasaj di terra: ma quando è vecchio e rancidoo è impossibileo difficilissimo. Vien ricordata per esso la bollente lisciva; ma nel volernelevare le macchiesi va ad evidente rischio di obliterare altresì lo stampato.Ciò accadde a me nel tentar ch'io feci di purgar con essa alcune carte oliatedella seconda rara Edizionee di prezzo notabiledella Storia Ravennate delRossi; che se non son presto a trarle della caldajase ne andava la stampacome già avea incominciato.

ORIENTE.

Ad Orienteper autorità di Vitruviodebbon situarsi le Libreriecome aparte più temperataevitando il calore del Mezzodìe della Serae l'ariaumidae pessima di Tramontana.

ORINA.

Di canidi gattie di sorci è pestilenziale pe' Librie nondimeno spessovengono da essa infestati. Chi poi avrebbe potuto pensare di dover nominareanche quella degli uomini? e pure conviene accennarla; mentre si son trovatialcuni così svergognatichetenendosi in capo di certa gran Salaornatad'una Pubblica Libreriatratto tratto erudite Accademiedall'altro cantol'hanno depositata sulle stesse scanzìe de' Librio tempora! o mores!cosicché si è risoluto anche perciò di mutar luogo alle dette Accademie. Manon è ciò gran maravigliamentre da' poco timorati di Dio si orina anchesovra i Sagratie su le paretie su le porte de' Templi alla Divina Maestàconsagraticon nausea fin degli stessi Turchiun de' quali in celebre piazzad'una gran Metropoli schiaffeggiò sonoramente un Chericoavendolo veduto ciòpraticare; con approvazione comune. Vedi il Libro intitolatol'Ossequio dovutoa' Sacri Templi del Giupponi.

ORPELLO.

Volgarmente appellato stagninoo stagnuolocioè stagno battuto in foglietinto di varj coloricon cui s'usa d'ornare i Cerei Pascali. Pezzetti di questoio ho ritrovato più volte in ottimi Libripostivi quasi per segnoattaccatiin guisa alle cartee cuoprenti lo stampatoche non valse industria alcuna perdistaccarli totalmenterimanendo da' residui offuscate le letteree perconseguenza in que' siti deformato il Librodi fatta lebbrae schifosascabbia.

ORPIMENTO.

Mescolano questo alcuni legatori nella colla da loro adoprata nel legarLibrisupponendolo un valido antidoto contro a' tarli; se sia talelo potrannomeglio sapere i Naturalisti; macome io dissi altrovei tarli sono ingegnosie sanno entrar ne' Librischifando tutti gl'impedimenticon cui si pretende dichiuder loro l'adito ne' medesimi. Oltrediché l'Orpimento comunica alle cartevicine il suo giallosminuendo con esso la nitidezza de' Codicimassime ne'frontispicje ne' fini. Vedi ASSENZIO.

OTTONE. Vedi BORCHIECANTONIDORATURA.

Alcuni antichi faceano legare i lor Libri non solo con borchiecantoniscudettifibbie o passetti d'ottonema ancora li faceano armare e sopra lecopertee negli orli anteriori di esse con punte lunghe e massiccio dellostesso metallocome si vede in qualche Manoscritto qui in Padova nella celebreLibreria del Seminariodi modo che pareano piuttosto Arme per combatterecheCodici per istudiare. Legature somigliantiora che i Libri stan riposti dirittied uniti in iscanzìerovinerebbero le piane e lisciede' Libri vicini; maallora che si teneanoognun da sécoricati su banchiciò succedere nonpoteva.

PASSETTI.

Così volgarmente si chiamano certe fibbie che chiudonostringonoeallacciano i Volumi; si fanno per lo più di ottoned'argentoe di ferrobrunitosi conserva l'uso loro ne' Libri liturgici; negli altri sono quasi deltutto disusateperché offenderebbero nell'estraeree nel rimettere i Librinelle scanzìei lor vicini.

PELLI DI PORCO.

Queste sono le più vili che si adoprino per legar Librie sono molto usatein Germania; ma gl'ingegnosi Tedeschi han ritrovato da gran tempo la maniera direnderle pregevoli coll'improntar sovr'esse sottili lavori di fioramistorieritratti d'uomini Illustri (benché alle volte anche de' lor pseudosanti) e cheso io; e tutto ciò a forza o di torchioo di ferro caldo adoprato a mano. Talicoperte nuoveo ben conservate riescono elegantima logorandosi presto acagione de' rilievidivengono deformi e ingratissime alla vista.

PELLI VARIE. Vedi CUOJO.

Varie sono le pelli destinate dalla Divina Provvidenza per legar Libricomedi capradi pecoradi vitelloe fin d'elefante.

PERGAMENE. Vedi MEMBRANA. S'adoperavano dagli antichi per legare i Librisenza fodera di cartone. Elegante legaturae più immune da' tarliper laminor quantità di colla che con esse adopravasi; si fanno imitare anch'oggi daqualche dilettante di Libri in più d'uno.

PERGAMENE GRASSE.

Son da fuggirsimentre le coperte de' Libri con esse lavorate sono sempresporcheattraendo il loro grasso ed untume a séoltre alla polvereognialtra immondizia; ed è molto facile che sien visitate ed assaggiate da' topi.

PESTE. Vedi MACCHIE DELLE PERGAMENE.

PIEGARE DE' LEGATORI.

Gran diligenza dovria usarsi da' legatori nel piegare massime i Libri diconto; ma succede bene spesso che ciò ingiungano a' lor garzonie così imargini riescono ineguali; e pure i numerii titolii buchi che restano pelpuntar i fogli nel torchiosono indizj quasi infallibili per poter piegargiusto ed uguale. Il vezzo poi che hanno molti nel piegaredi voltar e premerefortemente i cantoni de' fogliè detestabilerimanendo perpetuamente ne'Libri i segni di tal piegatura. Conviene anche avvertire se manchi qualchefoglio ne' Libri che piegansiper poterli supplire prima di legarli; trovandosipur troppo frequentemente Libriper altro d'ottima conservazionemancanti difoglinon per altro accidenteche per l'oscitanza di chi li legò: come pureosservare le linee che accennano di doversi tagliar mezzi foglio carticini;altrimentilegando a casacciocome spesso si farestano fuor di luogocomparendo i Libri imperfettibenché non sien veramente tali: finalmentebisogna schifar di trasporre i fogli; e di piegare con impeto e con troppafrettaper non lacerarli colla solita stecca d'avorio; come non di rado suoleaccadere: e volendo poi i legatori coprire questo lor falloricorrono allistampatori di essi Librifingendo d'averli ritrovati mancanti di que' fogli dalor lacerati; con danno notabile alle volte di essiche rendono così mancantii loro esemplari interi.

PIEGARE DE' LETTORI.

Leggitori in gran numero nell'adoprare i Libri vanno piegando o le carteinterefacendone anche apparire fuor d'essi l'estremitàcome per ricordarsidi passi notabilie a lor proposito; ovvero più frequentemente gli angolisuperiori e inferiori di essicon esser perciò cagione cheentrandoci lapolveresi anneriscanoe per le aperture da tai piegature formate entrino itarlie insetti di vario genere. Niente poi dico di coloro che nel leggererivoltano forzatamente tutto il Libroanche ben legatoper poterlo leggerealdir loropiù comodamentefacendogli perder la formae la buona simmetrìa;mentre ognun vede quanto ciò sia da biasimarsie schifarsi.

PIOGGIA.

Non sempre questa rispetta le carte e i Libri come rispettò un dì la famosaLettera da S. Bernardo asciuttamente scritta sotto di essa; o il Breviariorecitato da un altro Santocadendogli attornosenza toccarlo; ma spesso o ne'viaggiper essere poco riparatio nelle Librerieo in altri luoghi entrandocon impetoe cacciata dal vento bagnaoffendee danneggia molti Librise nonsi accorre opportunamente a chiudere le finestre de' detti Luoghi. In oltre coninsidiosie per lungo tempo non avvertiti stillicidj li guastamarcisceeconsuma. A cagione d'uno de' qualinon moltissimi anni sonoin una celebreLibreria d'Italia restarono marciti in gran quantità preziosi Volumitra'quali le rarissime Pandette Fiorentine impresse in Firenze in III Tomi in fogliodal Torrentinoe altri somiglianticon gran compassione de' dilettanti chefurono spettatori d'un tale eccidio. La rara Edizione Dousiana de' LucilianiFrammentiche era fra gli accennati marciti Codicifu la cagione dellaCominiana più accurata ristampaadoprandosi con gran dilicatezza e diligenzamentre affatto pregiudicata dal sito e dallo squalloresi sfarinavaedisfaceasi fra le mani degli stampatori.

POLVERE.

Nemica capitale de' Libriquesta convien tratto tratto astergere dalle testedi essistando riposti nelle scanzìe; ma dopo qualche anno è d'uopo sbatterlacon violenza fuor de' medesimi; lo che facendoe si gittano lontani i semi de'tarlie questi già nati e rodenti si uccidonoe così cessa l'odiosissimoloro incominciato lavoro.

POSTILLE.

Varj celebri Stampatoricome Aldo e similievitarono a tutta lor possadimetter Postille ne' margini de' Libri da essi stampatie per non alterar labuona simmetrìa delle facciatee pel pericolo che in legandolio rilegandoliesse Postille si troncassero dagl'ignoranti e poco avveduti legatori; del chenon si può dare in tal materia cosa più sciocca. E pur troppo si vedono ottimiLibri o a pennao a stampa postillaticolle Postille mozzate; le quali untempo utili e dottead altromezzo tagliate non servonoche a deturparliavvilirlie renderli odiosi a' dilettanti.

POVERTÀ.

Sotto pretesto di essa alcuni Religiosi legano i loro Libri in manierasordissima e orribileadoprando vilissime pergameneanche scrittecartonirozzissimie carte di riguardo scritteo stampate: in oltregran quantità dicolla e di filolo che anzi è contrario alla Povertàmentre con quella sidà ansa a' tarli di traforarlie a' topi di roderli; laddove la Povertàindustriosa insegna a conservare i doni e le limosine de' fedeli. S. FilippoNeri solea dire: Paupertas semper mihi placuitsordes numquam. Le Librerie sonocome i Palagj della Sapienzadi cui si leggebenché con alto mistico senso:Sapientia ædificavit sibi domumexcidit columnas septem; qual decoro si scorgein Librerie ripiene di così mal rattoppatie avviliti Libri? Alcuni Santidicono che la Libreriadopo la Chiesaè la cosa più pregevole in unMonistero.

PRIME EDIZIONI.

Col nome di queste io qui non intendo solamente quelle degli Antichi Autorifatte da' primi Stampatorie tratte da' Codici MSS. dal 1450 fino al 1500delle quali chi può ragunar qualche numerorende al certo più pregevoli leLibreriementre contando esse quasi tre secolisi possono avere in conto diMSS. non avendo in quelle ancora posto mano certi Critici troppo arditi de'susseguenti tempi. Se ne ammira in Venezia l'insigne e quasi intera Raccolta delSig. Giuseppe Smith Inglese: e qui in Padova quella del fu Signor Conte Alfonsodegli Alvarottiche dove la morte di luiper buona sortepassò a decorare eimpreziosire la celebre Libreria del nostro Seminario; non intendoripetodiparlare di queste solema di tutte le Prime Edizioni dell'Opere di valenti estimati Autori in ogni genere di letteraturaprincipalmente di quelle da essinello stamparsi assistite; le quali si riconoscono per lo più dall'epocheapposte in fine delle Dedicatorieo Lettere a' Lettoriovvero da altri indizj.Procurino adunque gl'incettatori de' buoni Libri di attenersi a questecomealle più copiose e legittime; mentre le ristampe fattene da certi stampatoriper puro negozioe guadagnosogliono (e credasi pure anche a me che ne hofatte molte sperienze) essere tronche in più luoghie scorrettissime; quandoperò anche le ristampe non fossero state assistitee procurate dagli stessiAutori; lo che varie volte succede; che le accresconoe le miglioranocome e.gr. fece lo Scaligero nel suo Manilioche ne fece la secondala terzae forsealcun'altra Edizionee ciò pur fece il Sigonio nel suo Tito Livio; imitati damoltissimi altrie in ispecie da mio fratello ne' suoi PoetiCatulloTibulloe Properzio. Un esempio solo addurrò per confermare ciò ch'io insinuava; ed èquello del Cristiano Istruitoe del QuaresimaleOpere tanto meritamentestimate del famosissimo Padre Paolo Segneri della Compagnia di Gesùstampatisontuosamente la prima volta nella Stamperia del Gran Duca di Toscana inFirenzei quali assistitie correttinell'imprimersidall'accuratissimo loroAutoreriuscirono un miracolo di correzionedi modo che non dovrebbe parereeccedente qualsisia prezzo che per essi chiedessesi: laddove moltissime ristampefattene da mercenarj stampatorisono da que' pregevolissimi Originali affattodegeneranti.

RACCOLTE.

Non solo s'usa di far Raccolte di Composizioni per varj motivima daglieconomi e avveduti Bibliotecarj se ne fanno di varj piccioli Librifacendoliinsieme legare per meglio e più sicuramente così conservarli. Bisogna peròavvertire di farle giudiciosamentee di argomenti e materie per quanto si possaconsimilie sopra tutto di non miscere sacra profaniscome m'è accadutospesso di vedere: avvertendo ancora che la forma degli Opuscoli sia egualeaffinché nel tagliar i Volumi con essi formatinon restino alcuni di loro co'margini malamente mozzati; com'è succeduto ad un rarissimo Esemplare delle CoseLatine del Sanazzaro stampate in fogliettoche per averlo il possessore volutounire ad Opuscoli in 4 (come si raccoglie da' numeri scritti nelle facciate)restò orribilmente difformato e tronco.

RAPPEZZARE.

Gran diligenza si ricerca nel ben rappezzare gli ottimi Libri in varie guisedeteriorati ed offesi. Conviene scegliere carta dello stesso colorecome puredi somigliante tessitura e pasta. Alcuni diligentissimi (che altri chiamerebbesuperstiziosi) conservano a tale effetto carte antiche di varj paesie diottimi stampatoritratte da Libri imperfetti di essiper valersene atal'effetto opportunamente. A differenza di quegli sciocchi non ristoratorimaguastatori de' Libriche rappezzano anche quei di gran rarità e prezzo infinocon carte scritteo per lo più grosseoscuree vilissimeriempiendole dicolla in maniera che poco dopo si lacerano e scavezzano i fogli così duramentee mal rattoppatitutto ciò s'intende nelle rotture de' margini. In quelle poiin mezzo allo stampato si adopra e benee male certa sottilissima membranapelle vergine volgarmente appellata; questa unisce le fissuree non del tuttooscura le letteredi modo che sotto di essa si possono ancora leggere. Ilnostro Lorenzo Tedesco avea una certa sua colla formata di zuccheroe forse diqualch'altro ingredientecon cuibagnata colla salivafortemente univa inguisa le carte fesse che più non si separavano. Lo che a tutti non riuscivabenché da esso ottenuta l'adoprassero; credo che dipendesse l'intento dal modoch'ei tenea nell'usarla.

REGISTRARE.

Anticamente gli Stampatori mettevano in fine de' Libri il Registro di essiper norma de' legatoriaffinché non errassero nel cucirne i fogli. Questoaltro non era che una continuata serie delle lettere dell'Alfabeto che sisogliono porre sotto ciascun foglio; il qual finitosi replicase il Libro èvastopiù e più volteaggiungendo alle majuscole le minori letterecosì:Aa Aaa Aaaa ec. segnandosi anche spesso i primi fogli con varj altri segnicome*†numerio che so io? Questa lodevole e utile usanza da molto tempo si ètrasandatacome è succedutoe tutto dì succededi molte altre de' savjnostri antenati. Qual maraviglia poi se oggidì molti Libri sieno mal legatiecon fogli trasposti e mal collegati? I diligenti Bibliotecarj non soloregistrano i Libri nelle segnature sotto de' foglie ne' richiami di essimaancor ne' numeri delle pagineper assicurarsi del tutto di lor perfezione edintegrità.

REPLICAZIONE DE' FOGLI.

Succede alle volte nel mettere insieme i fogli nelle stamperie per formar conessi le particelle de' Libriche in vece di prender un foglio differentese neprendano due somiglianti; lo che non avvertito da' legatorirestano i Volumiimperfetticioè mancanti d'un foglioe ridondanti d'un altro. Ciò mi accaddein un Tomo di Cicerone comentato e stampato da' Manuzje in uno del Tesorodella Lingua Greca d'Errico Stefano venutoci da Norimbergadove per tal cagionetutto intero il Corpo di esso ritornò.

RIGUARDI.

Sono quelle carte bianche che si pongono volanti in principio e in fine de'Libri: le quali per lo più dagl'ignorantie da poco apprezzatosi de' Librivengono strappate per valersene in vilissimie immondi usi. Si pongono esse perpreservare i Libri da varie ingiurie e accidentidi sporcarlibagnarliolacerarli ne' primi e negli ultimi fogliche sono i più esposti a tutto ciò.Molti usano a farne porre in qualche numeronon solo per meglio conservare iVolumimassime se in cuojo legatima altresì per far sovr'esse notandi; ecosì serbar illesi e netti i margini de' medesimi. Vedi CUOJO.

SAGRINO.

Spezie di cuojo granito durissimoche si crede pelle di cammelloo dielefante; resiste lungo tempo ad ogni ingiuria; con esso si cuoprono alcuniOfficj; ma è soggetto a crepare; si tiene in grande riputazionee perciò pocosi adopra.

SAGRINATO.

Pelle ordinaria acconcia a foggia del vero Sagrinoche facilmente si spelacon essa si cuoprono per lo più i Libri liturgicio di Chiesa.

SAPONE.

Legati che sieno i Libri in pergamenamolti legatori hanno il vezzod'insaponarne le coperteche così attraggono la polveree in altre guiserestano intrise e imbrattateciò essi fanno per farle divenir lustre. Ma ilfregarle con un pezzo di carta fa lo stesso effettoed è cosa molto più nettaed eleganterestando così ben asciuttee senza alcun attraente untume. Alcunil'adoprano nel lavare i Libri; ma vanamenteo dannosamente; mentre le carte nonsi possono con esso fregaree sbatterecome i panni lini; che se ciò sifacesseaddio carte!

SCANZÌE.

Giudicio ci vuole a ordinare l'altezzala simmetrìae la proporzione diesseavendo riflesso alle varie forme de' Libri; avvertendo che l'ultime e lepiù basse sieno alcun poco discoste dal suoloper evitare le ingiurie de'canide' gattidelle scopee che so io? Saggiamente sotto dell'ultime sifanno casselloni copertiche servono come di tavolini per istudiare e scriveredinanzi a' Libri opportunie per varj altri usicome per allegarvi i Libriancora sciolti fin tanto che si dieno a' legatori; come si vede in questainsigne Libreria di S. Giustina.

SCRIVERE. Vedi FRONTISPICJ.

O non si scrivao si faccia con ogni circospezionevicino a' Libri ottimi eapertiaffinché sovr'essi non cada inchiostro: come successe ad un nostrobellissimo Codice del Demetrio Falereo G. e L. comentato da Pier Vettorisoprail quale certo Letterato che l'ebbe da noi in prestitoversò un calamajostudiandovi appresso e scrivendovi. Io ho veduto pure un bellissimo Tacitoillustrato dal Lipsioin foglio grande impresso nella Plantinianamolto qua elà regalato di goccie d'inchiostro da chi forse sel fece servire di tavolinooguanciale. Se pur alcun voglia scrivere ne' margini di ottimi e rari Librinondovrebbe che cose assai dotte e utilicome Varie LezioniLuoghi Parallelid'altri Autoriacute NoteTraduzioni dal Greco; come si vede in un nostroCodice Greco dell'Antologia in foglio impresso in Basileane' margini del qualesi trovano trecento ventidue Versioni di Greci Epigrammi in altrettanti Latiniineditecredute da alcuno del celebre Bargeoscritte con molto bello eintelligibil carattere; come dovrebbe essere quello con cui si scrive ne' Libri;altrimenti spesso lo Scrittore scrive per sé solamente: se pure egli stessodopo qualche tempo intenda la sua stessa scrittura; come più d'una voltaaccade. Ciò si vede in un Orazio Aldino appresso di noi tutto postiliato(perquanto si vededa dotto uomo; mentre gli scioli incominciano spessoma dopoalcune facciatecessano dall'increscevol lavoro) di carattere però cosìscompostoe difficileche riescono tali postille del tutto inutilie soltantodifformanti il Volume. Le dotte e belle scritture rendono più pregevoli iLibriladdove le inette ed oscure li avvilisconoe screditano. Migliorenondimeno è il ripiego di coloro che tutto ciò fanno nelle carte biancheanteriori e posteriorimentre così viene a conservarsi nitido e decorosol'aspetto de' buoni Libri.

SEGNATURE. Vedi REGISTRARE.

Spesso si fallano nello stamparsi ne' fogli de' Libri; onde prima digiudicarne per ciò alcuno imperfettosi consultino i numerie i richiami de'fogli stessi.

SEGNALIo SEGNI. Vedi FIORIFOGLIEORPELLO.

Uso tritissimo de' Leggitori nel chiudere i Libri è di mettere un segno (chealcuni dicono anche segnale o segnacolo) dove da essi si terminò la letturaper poterla ripigliare e continuare opportunamente. Questi alle volte per varjmotivi si moltiplicano in guisache appariscono i Volumi quasi inghirlandaticon essicome io ne vidi una gran quantità in celebre Bibliotecaper memoriadopo d'essersi registratidi dover accomodare certi difettiin ciò fareosservatima con tutto comodo e per lungo tempo. E non si accorgono questi taliche ciò è un adescamento mirabile alle moschea' tarlie ad altri insettiper imbrattare e rodere in que' siti allargatii Libri? Questi segni sono perlo più di carta: ma che diremo di coloro che li fanno di cartonedi legnodiaghidi drappoe che so io? Curiosa cosa è quella che si racconta delceleberrimo Pubblico Bibliotecario Magliabecchi di Firenzeper natura non pocostoicoe sordidoil quale leggendo alle volte anche a mensanel voler segnarealcun passo per lui opportunonon avendo altra materiasi valea delle sardellesalate innanzi a lui apposte. Uso plausibile ed elegante è quello che in oggida molti vien praticatoda far riporre ne' Libri una cordellina di setaattaccata al capitello del Librotrasponendola qua e là secondo lacontinuazione del leggere.

SEVO. Vedi OLIO.

SITOo SQUALLORE.

Stando lungo tempo i Libri rinserrati in luoghi terreniumidinitrosie dimalo odorecontraggono molti difetticome salsedinemuffamacchie rossigneec.cose che fanno indeboliremarciree sfarinare infin le carte piùconsistenti; tutto ciò i Latini chiamarono Situm et squallorem. Per talcagionenon molti anni sonoandarono a male in certa casa Nobile di Padovamolti preziosi Volumifra' quali ancor la rarissima e preziosissima BibbiaComplutense del celebre Cardinale Ximenes in molti tomi in foglio.

SOLE. Vedi INARCARE.

Offende le coperte de' Librise non ne vengano riparati; inarcandosieraggrinzandosi senza rimedio.

SORCI. Vedi GATTI. LIBRERIE.

Gran nemici de' Libri. Temendone il Petrarcaaccarezzava la sua famosaeco' versi celebrata Gattache imbalsamata ancor si vede nella casa da essoabitata in Arquàvilla ne' colli Euganei. Assai curiosa burla fecero i sorciuna notte al nostro Comino. Il giorno innanzi avea egli riposti in iscanzìa disua bottega tre Corpi dell'Opere di Ovidio divise in tre tometti in 12 dellarecension Burmannianaimpresse in Ollandaportatigli dal legatore di frescoben legati in pergamena. Tutti nove i Volumi furono in una sola notte nellecoperte rovinati da' topi; avendo voluto far pruova qual d'esse riusciva la piùgustosa al palato. Converrà per tanto che i Bibliotecarj si forniscano diquegli antidoti che la naturae l'arte hanno inventati contra di essi.

SPRUZZI. Vedi COLORE.

STAMPATORI CELEBRI.

Gli amatori de' buoni Libri debbono conoscerli tamquam ungues digitosquesuos. Il Chiarissimo Gio. Alberto Fabricio in fine del Tomo I della suaBiblioteca Latina ne tesse un lungo Catalogo; ma siccome molti di quelli inItalia son poco noticosì iotraendoli per lo più da essone registreròqui i più da noi conosciutiper i loro cognomi posti per via d'alfabetopronunziandone alcuni nel numero pluraleperché varj discendenti dal primoseguirono ad illustrare l'Arte Tipografica; lasciando per altro di annoveraregli antichissimibenemeriti essi pure per avere copiati immediatamente i CodiciMSS. Sono adunque per lo più: AscensioAsolanoBasaBelleroBlaewBombergioCesioCholinoChovetColinéoCommelinoCramoisyCratandroCrispinoDoletoab EgmondElzevirjEpiscopioFrellonioFrisioFritschFrobenjFroscoveroGimnicoGiolitiGiuntiGoltzioGriffjHackjHervagioJansonjIsingrinoJuveneMaireManuzjMemmioMilangioMorelliMoretiNivellioNuzioOporinoPatissonjPernaPetriad insigne PinuscioèAnonymus Augustæ VindelicorumPlantinoQuentelioRafelengioRielioRovillioSeldoniano Teatro in OxfortStefaniTiletanoTorrentinoTornesjTurneboVascosanode VogelWechelie Wecheliani ErediWetstenjWinter. Cene sono varj anche a' giorni nostri in Italia che meriterebbero d'esserenominati con lode; come in BergamoBolognaBresciaFirenzeLuccaNapoliPadovaRomaTorinoVeneziaVerona ec. specialmente per certe celebri Opereda essi accuratamente pubblicate; ma ciò più opportunamente faranno i nostriposteri.

STENDER FOGLI. Vedi LAVARE.

STRETTEZZA DE' LIBRI.

Utilissima cosa è il tener ben fissi e stretti i Libri nelle scanzìeaffinché non s'inarchino le copertee i Libri non perdano la lor buona forma;restano così anche difesi dalla polveree da varj insetti; traendone alcunofuor d'esse per usarlose ne sostituisca un altro della stessa mole in suavece.STREVI. Vedi LEGARE. Così si chiamano volgarmente da' legatori quellepicciole striscie di pellespaghio cordicelle alle quali si attaccano i foglinel cucire i Libri. I nostri antichi li usavan doppj e per lo più di formapiana e quadratae riuscivano vaghi e fortissimi; non debbono essere di pellecoloratama naturale: altrimentiinumidendosicomunicano il colore a' marginiinteriori de' Libri.

STRINGHE. Vedi CORDELLE.

TABACCO.

Erba usatissima a' nostri tempibenché sordidae bene spesso sporcante levesti; e massime i Libri con macchie indelebili. Confesso il veroe in ciò lamia debolezzaio ho sempre temuto che i nostri Libri fossero danneggiati da'canie da' tabacchisti; quando i primi entrano nella Libreriae gli altri neapronoe maneggiano i Libriprincipalmente stampati in carta distintararielegati con eleganza.

TAGLIAREO TONDERE. Vedi MARGINI.

Tagliare i margini de' Libri poco e dirittoè solo de' diligenti legatori;ne' Libri nuovi ciò per lo più dipende dall'averli prima giustamente piegati.Un Macrobio Cominiano in carta turchina malamente piegatoe perciòpessimamente tondutofu da me fatto pagare dal legatore. Molti impazientiLeggitorie poco apprezzatori de' Libri tagliano i fogli chiusi ed interi de'Libri legati alla rusticao in cartonecon così mala graziae senza adoprareaffilato coltelloche ne rovinano bruttamente i marginiadoprando per ciò ole ditao grossa steccao altro poco atto stromento.

TARLI.

I tarlicioè i loro perforamentiquando sono interlinearicome si veggonoper lo più; schifando essi a tutto loro potere l'amarezza dell'inchiostrotipografico; riescono accomodabili da' più pazienti e diligenti amatori de'Libricome era il Signor Abate Verdaniche tanti ne ajustò: ma quelli cheintaccano lo stampato(de' quali pur accade d'osservare) sono del tuttoirremediabili.

TAVOLE.

Queste erano adoperate frequentemente nel legar Libri da' nostri antichiotutteo in parte fornite di cuojoarmate di borchieo puntedi cantonidipassetti e scudetti; ma col tempo tarlandosiera cagione che gli stessi Librisoggiacessero alla perforazione de' tarli. Ora più sottili si adoprano ne' soliLibri liturgicio di Chiesacome MessaliCoraliBreviarjec. In Germaniaprincipalmente se ne usaronoe forse ancora se n'usanodi grossissimecopertedi pelle di porco variamente improntate.

TEDESCOLORENZO.

Questi in Padova fu un eccellente legatore d'ogni maniera di Libripel corsodi molti anni. Gran quantità a noi ne legòe quasi tutti i Cominiani in CartaRomanao Turchinain cuojoo in purissime pergamenecon carte dorate.Protestava egli più volte d'aver non poco approfittato nel suo mestiere pervarie nostre avvertenze. Morì poco fa quasi improvvisamentelasciando un buonallievo dell'arte sua. Prima di lui fu pure in Padova un altro Tedesco peritolegatore per nome Matteoche ci legò molti Librie tra gli altri il S.Gaudenzio con gran distinzionee innanzi ad ambedue ci fu un Padovano per nomeErmenegildo Ambrosiniil quale a niuno cedeva in fortezza di braccio nelbattere i Librie nel fortemente e decorosamente legarli; di questo pur moltoci siamo serviti.

TIPOGRAFICA ARTE.

L'Invenzione di essa accaduta circa gli anni di Cristo 1450 o poco dopoinMagonzacom'è la più comune opinionefu veramente cosa affatto mirabile.Nondimeno adhuc sub judice lis estse maggiori utilitào danni siansi da essaagli uomini cagionati. Daremo qui una sorta ad alcune di quellee di questi.Primieramente conservacolla facile moltiplicazione degli Esemplaril'Operede' buoni Autori in manierache non ci è più pericolo che si perdanocomeinfinite se ne son perdute a cagione de' pochissimi MSS. che di esse si feceroe farsi poteanoe per la spesae pel lungo tempo che in essi si ricercava. Siprovvede a' poveri studenti col somministrar loro a discreto prezzo i necessarjLibri: a' benestanti si facilita lo studio colle belle unioni che si son fattee si fannodelle varie Versioni della Scritturacolle PoliglottecolleRaccolte de' Conciljde' Padride' Critici Sacridelle Leggide' Medicidegli Storicide' Poetie simili: si hanno gli Autori Greci colle lor buonetraduzioni Latine a canto; i Latini colle Italianee d'altre lingue ancora:ajuta la Chiesa co' Libri liturgici incessantemente impressi colla tanto utilee comoda distinzione del rosso inchiostro e del nero: promuove la devozione de'Fedeli con ottimi Libri ascetici; la divulgazione de' dogmi necessarje lapromulgazion del Vangeloco' catechismi: ajuta le arti colle istruzioni;acuisce in somma gl'intelletti con tutte le scienze; e procura di perfezionarela memoria colle storiecronologie ec. e la volontà co' Libri insinuanti ibuoni costumie ciò quanto al Sacro e al Morale. Quanto poi al Politico eall'Economico: Illustra le Cittàe le intere Provincie dove accuratamenteviene esercitata: ajuta gli Autori a pubblicar l'Opere lororendendoli prestocelebri dapertutto: riempie in pochi anni le Librerie pubblichee private diottimi Libri: sparge con somma facilità le nuove in qualunque genere per tuttele parti del Mondo: arricchisce gli stampatorie i libraji padroni dellecartieree i venditori delle cartefacendo così utilmente impiegare unainfinita quantità di straccj che andrebbero a male: impiega e provvede gliscrittorio copiatorii correttori delle stampei Bibliotecarjgl'intagliatorie i fonditorio gittatoride' caratterie bronziidisegnatorio pittorigl'intagliatori nel ramee nel legnoe gl'impressorinel primoi componitorii torcolieried altri operaj nelle stamperielibreriee cartiere; impiega spesso i falegnamii fabbrii tornitoriitagliapietrai manipolatori dell'inchiostroi battiloroi legatori de' Libri.Promuove lo spaccio del piombodello stagnodell'antimoniodella marchesettadel bronzodell'acciajodel ferrodel rame (non però dell'argentocomealcuni troppo semplici hanno scrittoe creduto) dell'oro battutodel bossodelle pellidella lanadelle setoledelle spugnede' pannide' zendadidelle pergamenedel negro fummodel cinabroe di varj altri coloridellavernicedell'olio di linoe di olivadelle legnadella ceneree che so io?Di modo che pare chesiccome Dio creò l'uomo dopo d'aver l'altre cose createaffinché subito comedopo di luidi tutt'esse Signorelo assistesseroilservisseroe l'ajutassero; così abbia tardato tanto a far comparire al Mondoquesta quasi di tutte l'altre Reginanobilissima Arteaffinché dalla maggiorparte di essegià stabilitee perfezionatefosse assistitaajutataeservita ne' suoi bisogni. Ora io accennerò alcuni de' danni che pajonoapportati agli uomini dall'Arte Tipografica; odirò meglioda chiingratamente l'abusa; in quella guisa appunto che i funesti incendj debbonsipiuttosto attribuire agl'inconsiderati custodi del fuocoche ad essodonatocidal suo Facitore per ajutoconsolazionee ristoro. Per mezzo di lei adunqueviene introdotta l'empietàe l'eresiaa cagione de' Libri qua e là divulgatiche le contengono e insegnano: insinuata la disonestàe gli amori profani pervia di molti altriosceni e lubriciin verso ed in prosa: fomentata lavanitàla curiositàe l'oziosità co' Romanzicolle NovelleStorie idealie galanti: introdotto il Pirronismoo sia incertezza di tutte le coseper letroppo varie opinioni intorno ad esse: nutrita l'infingardagginecol porgeretroppi ajuti negli studjsenza lasciar luogo agl'ingegni d'esercitarsinell'inventare: cagionata la perdita d'interi patrimonjcollo stamparsi Libriinutilie di grande spesache ingombrano le botteghe ed i magazzini del tuttoinutilmenteper colpa alle volte di capricciosi uomini che li suggeriscono comeottimi a poveri ed ignoranti stampatori; che avrebber bisogno del bello e raromiracolo che pura carta e bianca li facesse ritornareda impiegarsi in Librimigliori: arrecata confusione alle umane menti per l'eccessiva moltiplicità de'Librinon sapendosi omai a quali più appigliarsi: vengono oppressi i non moltibuoni Libri (in paragone) da infiniti cattivi ed inutili: e resa sfrenatal'adulazione colle Poetiche continue Composizionie indeficienti Raccolte perogni leggier motivoec. ec. Ma tutte queste coseche pajono veramente dannosevengono compensatea parer mioa dismisura dalle utilità di sopra accennate;tanto più che quelle sono pubblichee da tutti approvate: e le più perniciosefra queste si fanno furtivamentee perciò più di radovegliando molti occhiper impedirle; e tutteper lo piùl'altre vengono da' buoni e giudiciosibiasimatee bersagliate. Tanto poi è vero che una tale Invenzione fu buonache subito si vide partecipar della qualità del Benedi cui si dice esserediffusivum suiessendosi in pochissimo tempo propagata in tutta l'Europaavendo posto il piede anche nella stessa Costantinopolidovequantunque iTurchi non l'usinoseguendo a scrivere i loro Libripure ivi si sono stampatide' Libri Ebraicida me veduti. Nell'Armenia non si stampama certi pii edotti Monaci Armeni venuti in Veneziaa' quali è stata assegnata perabitazione l'Isoletta di S. Lazzarofanno colà stampare molti buoni Libri nelloro idioma con gran pulitezzae diligenzae squisitamente legati li mandanoin Armeniadove sono ricevuti come tesoriper la bellezzanovità ed utilitàdi essi. Fra gli altri io vidi una Sacra Scrittura in quartotanto ben'impressaed ornata con fregifinaliinizialie figureche mi fece maravigliare.Ultimamente passò altresì nell'Americacioè nel Messicopossedendo ancornoi un Libro ivi stampato; per raritàregistrato nella II Appendice dellanostra Libreria. L'artificio di stampare che si trova nella Cinaassai piùantico del nostroè da esso differentissimo. S'intagliano le Lettere Cinesi inlunghe tavolette cogl'interstizj fra le molte pagine in esse incise: poscia concerto loro particolare inchiostro s'imprimono o colle manio con qualche a ciòadattato strumentosu certe carteo tele cartatesottilissimeche pajon disetae di bambagia tessutedella lunghezza delle tavolette; le quali sipiegano a suolia guisa delle pezze de' pannio d'altri drappi: eperché nonhanno mai appresa l'industria di stampare al rovesciopiegando i foglirestanogl'interiori delle carte (che non si taglianoma si lascian doppie) affattovuoti di letteree bianchi. Nella Classense Libreria in Ravenna io vidi certeVite de' Santi scritte o dal Ribadeneirao dal Villiegas tradotte in Cinese enella Cina stampatecome cosa rara. Bisogna che i Cinesi tengano in granriputazione i lor Librimentre pochissimi ne capitano in Europa; laddove tantealtre lor merci vi si veggonocome e. gr. chicchere per bere il Caffè. Diquelle tavolette hanno una quantità prodigiosamentre in esse sono intagliatimoltissimi Libri; gli occorrenti esemplari de' quali impressi che abbianoleripongono in magazzini una sovra l'altraa guisa delle tavole de' nostrifornaj; per adoprarle opportunamente altre voltefinito che abbiano d'esitarele copie de' Libri con esse già stampatee in ciò pajon più scaltri di noiche arrischiamo spesa tanto grande in cartae in lavoratori sì nelle stampecome nelle ristampe de' Libribenché l'ingombro e l'imbarazzo sia quasi lostesso; appresso di noide' colli: appresso di lorodelle tavole. Se unatal'Arte sia stata introdotta nell'Affricaa me non è notoe molto ne dubito.Da tutte le condizioni di persone è stata ben accolta. Chi la esercitaoassiste con gran diligenzabenché non divenga per lo più molto ricco(avverandosi anche in ciò il proverbio tritissimoche prestoe bene non siconvienee il festina lentèdel celebre Aldo Manuzio) ad ogni modo acquistaappresso gl'intendenti un nome immortalecheal dire della Scritturaèmigliore di molte ricchezzemelius est nomen bonumquam divitiæ multæ; e acostui si possono adattare alcuni altri detti di essabenché espressi ad altroproposito: Diligens typographus in benedictione erit; ab auditione mala (a cuisono del continuo soggetti i negligenti) non timebit: & melius est modicumillisuper divitias negligentium multas.

TITOLI.

I titoli de' Libriche i nostri antichi scrivevano su le schiene di essiper lo piùcon grosse letteredall'alto al bassoriuscivano incomodiconvenendo torcer il collo per leggerli. Ora si scrivono più ragionevolmente inaltopoco sotto al capitelloda sinistra a destra. Gli antichio mal fattisi cancellano coll'acqua forteinsieme co' numerilettere ec. Alcuni affattogli ommettonoper non dar ansa a' ladri di rubar i Libri. Ciò però da altrinon viene approvato; parendo così come morte le Librerie a chi entra in esseper trar saggio di lor ricchezzasceltae preziosità. In oltre i possessoridi esse privano se stessi del letterario piacere che potrebbero averenell'andarne spesso rileggendo i titolie nel rinfrescar la memoria de' Libriin esse conservatiper valersene alle occasioni o per séo per li ricorrentistudiosi: i quali pure restano defraudati dell'utilità che riceverebbero in farcognizione e pratica di buoni Libri nell'andarle scorrendo; potendosi alle voltesuscitar nelle lor menti di belle idee per illustrare qualche utilissimoargomentoo materiaa cagione de' Libri allora da essi osservatie perinnanzi a loro del tutto incognitii quali verrebbero letti perciò conprofitto notabile della Letteraria Repubblica. Finalmentesiccome moltissimiLibri per lunga stagione sogliono giacersi nelle Librerie per far numeroesoltanto mostra di sénon ostante che sieno indicati da' loro titoli; tantopiù inutili rimarranno in tali Librerie spogliati di essi. I titoli poi convienfarli sugosie precisamente indicanti lo scopo dell'Opera; il che non è pertuttima solo per chi ne ha ben conceputo l'idea. Debbono in oltre esseredrittiben formatie scritti; essendo cosa assai strana veder Libri preziosirarie nobilmente legaticon titoli scritti di carattere inconditoe barbaroovvero con cartelli di lettere goffissimee spesso fallate; bonum enimexintegra caussa; malumex quocumque delectu. Vedi CARTELLIFURTILIBRERIE.

TITOLI BURLEVOLI.

Nella Libreria de' PP. Cappuccini di Bergamolasciata loro in depositodacento forse e più annida un Muzio affine di darla a' Gesuitiogni qualvoltafossero ricevuti di permanenza in quella Cittàin un angolo di essa osservaiun Libro iscritto: Libro per i curiosi. Pensando io tra me stesso che Libroquesto esser potessesapendo esservene di materie assai stranee bizzarrelotrassi dal suo ripostiglioe m'accorsi essere un pezzo di legno formato asomiglianza d'una schiena d'un Libro in fogliodella estensione di cui non eracapace quell'angolo. Di ciò s'accorse il P. Bibliotecarioe mostrò dispiaceredi tal burla toccata a me; ma io risidicendo che ben mi stavaessendo ioappunto in tal materia nel numero de' più curiosi. Io ho conosciuto un certoEcclesiasticoper altro studioso ed eruditoche avea varie scanzìe piene nondi Librima di cartoni di essi colle loro iscrizioni: come pure un legatore diLibriche traendo a molti intatte le coperte di cartone colle loro iscrizioniper legarli più nobilmente in varie manieree mettendo queste ordinatamenteattorno alla sua bottegacon esse fa credito di buon Librajo; e venendo vogliaad alcuno di vedere gli apparenti Volumisi esime sempre dal mostrarglieli conqualche colorata scusao d'essere già vendutio d'averne contratto con altrio che so io?

TITOLI FALSI.

Alcuni ignoranti legatorio libraj volendo far di testa i titoli a' Libriloroprendono di grossi granchj.

TRAMONTANA. Questa è dannosissima alle Librerie. Un esempio compassionevolesi è di ciò veduto qui in Padova nella buona e copiosa Libreria de' nostri PP.Carmelitani Scalzinella qualebenché difesa da essa con grossissimo muropenetrandodanneggiò gran quantità d'ottimi Libri; al qual'infortunio nons'è neppure abbastanza ancor rimediato col foderare il suddetto muro dimassiccie tavole di larice. In altra Città pureun'abbondante e sceltissimaLibreria restò così danneggiata dalla Tramontanache convenne altresìripararne le mura con grosse tavole dello stesso legno; e nondimeno si seguesempre a risentirne il dannocoll'annerirsi i Libri; cosicché in quella partealla Tramontana soggetta si collocano i Libri più comuniordinarje di pocovalore.

TRASCRIVERE.

Occorrendo di copiare un qualche passo alquanto lungo da' Librio per séoper altricopiato che siaconviene incontrarloper assicurarsi di suaintegrità; mentre l'occhio facilmente scorre da una parola simile pocodistantead un'altra; ciò che succede frequentissimamente a' compositori de'caratteri nelle stamperieche per tal cagione lasciano fuori e paroleeperiodi interi degli Originali che copianochiamando essi tai falli col nome dipescialludendo forse al proverbio di prendere un granchiocioè una cosa perl'altraChi vuol far ciò facilmentee più sicuramenteprenda seco a talconfronto un amico. Così nelle stamperie si rilevano questi sbagli col leggerei caratteri già compostimentre un altro ascolta cogli Originali sotto degliocchj.

TRASPOSIZIONE DE' FOGLI.

Accade alle volte che certi curiosi prendano in mano fogli de' Libri cheattualmente si stanno cucendo da' legatori; i quali poi riposti fuor d'ordinecosì ancora sieno inseriti ne' Libri; o sia che per altro accidente ciòaccadacome nel malamente registrarlio piegarli; certo è che in molti Libris'incontrano fogli traspostie mal collocaticosa disgustosa a' leggitori dibuon gustoe non così facile a ben rimediarsi. Per colpa ancora degl'imperitio negligenti legatori si trovano spesso mezzi foglio carticini fuor di luogobenché ci sieno le solite tipografiche linee per indizio di doverli tagliareeriporre a' loro siti. Vedi CARTICINI.

TURCHINA CARTA.

TassoBernardoLibri II InniSelvaEglogheElegie 8 Ven. per Gio.Antonio da Sabio 1534 è il più antico Libro ch'io abbia veduto impresso incarta Turchinao piuttosto cinericia. Antico costume è stato appresso varjStampatori d'imprimere alcuni esemplari di qualche lor Libro in tal carta. Sicrede da parecchj essere succeduto ciò per istanza d'alcuni imperfetti divistae massime per dilatazion di pupillamentre disgregandola il biancocolorequesto l'unisca e conforti. Ma siccome ciò si otterrebbe assai megliopel color verdecome si vede negli Orefici che per tal'effetto adoperano losmeraldosi potrebbe ricercar da più d'uno perché piuttosto non siasiadopratae non si adopri appunto perciò carta di color verde. Rispondesi; nonusarsi nelle Cartiere altra carta che biancae turchinache si fa coglistraccj di tele tinte d'un tal colore col guado(Lat. Glastum) erba checonserva il colore turchinocon cui si tingono molte tele usate dalle donneeda varj bottegaj ne' lor grembiulie che so io; il colore degli straccj dellequali tele resiste al grave e lungo pestìo nell'acque delle Cartierequantunque alquanto si dilavie

ismarriscasi: laddove altre telealmeno in abbondanza per poter far cartad'altro colore col guado non s'usa a tignere; e senza guado omnino evanesceret.Curiosa fu l'opinione di chi asserir volle che una volta per iscarsezza dibianca cartala turchina usurpassesi. Se ciò vero fossemoltissimi sitroverebbero Libri in somigliante carta stampati; laddoveessendo raricomesuol dirsia guisa delle bianche moscheconvien conchiudereche sempre se nesieno impressi pochissimi o per raritào per bizzarrao per comodoe istanzadi qualche particolare. Per conferma di ciò; nella insigne Libreria di questoSeminariodove saranno circa ventimila Volumiun solo se ne vede in cartaturchina; ed è il Petrarca col Gesualdo in 4. Si possono per tanto chiamaretali Libri Bibliothecarum Cimelia. Noi nella Cominianaimitando gli antichiabbiamo fatti imprimere di varj Autori qualche esemplare in tal carta; chevolesse Iddio si trovasse ora così fina ed elegante come era quella adoperatadal Giolitoe come è quella con cui gli Ollandesi involgono i lor finissimifili (appresso i quali qui non si sa che s'usi con essa a stamparsi Libri) cheriuscirebbero più graditi e plausibili: mentre qui una tal carta si lavora congran negligenzae di tele ordinarissime; potendosi appena da una intera rismatrarre pochi quinterni di tollerabile per la stampa. Alcuno potrebbe stupirsiperché tali libri si vendan notabilmente più cari dei comuniquando anzi lasostanza della carta di essi pare più inferiore e più vile. Ma il prezzo nonvien dalla materiama dalla raritàodirò megliosingolarità di essi. Miricordo d'aver vedute in Venezia certe Sedie di paglia lavorate in Londrail dicui valore intrinseco non eccedeva cinque lire Venezianee pure per esserunichefurono vendute una lira sterlina per ciascheduna. Una rapa notabilmentesorpassante l'ordinaria grandezza dell'altre fu ricompensata da Francesco I Redi Francia con molto danaro; conservandola involta in nobil panno di seta sovraun suo tavolino; benché a tal ricompensa fosse egli eccitato da qualche altromotivocioè di gratitudine in luie di buon cuoree semplicità nel poverodonatore.

VARIE LEZIONI. Vedi LEZIONI VARIESCRIVEREPOSTILLE.

Gli eruditi Oltramontani ne fanno tanto contoche ne' Cataloghi de' loroLibri le accennano come circostanza che accresce il prezzo di essi. DiversiLibri ho io veduti corredati di Varie Lezionie Note scritte a mano deglieruditi Scioppio e Singlitico; e alcuni ne possediamo.

VELLUTO. Vedi FELPA.

VENDITORI DI FORMAGGIOe DI SALUMI.

Debbono visitarsi spesso dagli amatori de' Librimentre del continuo necomperano e di stampatie di manoscrittiper involgere le loro merci. PoggioFiorentino ebbe la gran fortuna di ritrovare appresso uno de' secondiinFrancia le Istituzioni Oratorie di Quintilianobenché molto malconciee leportò a Romadove furono la prima volta da Francesco Campano pubblicate nel1470 in foglio.VINO. Ci sono alcuni che facendo professione di dilettarsi piùdi rare sorte di Viniche di Libribenché non del tutto ignorantie privi diessiper mostrar disprezzo de' molto più studiosi di lorotenendo fiaschipienidietro ad alcune scanzìeinvitanli alle volte a veder la lor Libreriae fingendo di trarre da essa alcun rarissimo Librone traggon fiaschi ebottiglie di preziosi liquori: ma un di costoro pagò poco fa il fio di tallepidezza e canzonaturamentre versandosene uno in ciò faremacchiòbruttamente un'intera scanzìa d'ottimi Libri sottoposta a quella de' fiaschicon macchie indelebili: e così come dir si suol per proverbiola biscia beccòil ciarlatano.

VITELLO. Vedi CUOJO.

Le pelli di quei d'Ollandaben colà acconcj e preparatiriesconovenustissime per legar Libri; maal solito di tutte l'altre pellisisfregianoe sperano agevolmente.

UMIDO.

Perniciosissimo a' Librimassime se sia nitrosoe salso; principalmenteagli stampati in carte deboli e flosciecome sono molte di Germaniatarlandosiin modo affatto miserabile.

UNGUENTI.

I poco apprezzatori de' Libri mescolano fra essivasetti d'oljed'unguentii quali poscia facilmente versandosigl'imbrattano orribilmenteeirremediabilmente.

VOLTE DELLE PERGAMENE.

Uso anticoimitato spesso ancor da' moderniè quello di far le volte allepergameneo semplicio foderate con cartoni; a' quali ancora si fannoquandosi legano con essi alla rustica i Volumi; è cosa utilee difende i Libridall'incartocciare i margini superiorie inferiori.